Scattano gli esposti in Veneto

Dalle parole ai fatti – Venetostellato prende posizione a Padova Il Gazzettino del 9 maggio 2004 riporta , in un esauriente articolo di Roberta Benedetto, la notizia dell’iniziativa del Dott. Luca Zaggia , a nome di VenetoStellato, in provincia di Padova.
“Panoramica notturna di Montegrotto, un’immagine come tante, come una cartolina. Eppure questa fotografia ha fatto il giro del mondo. La particolarità è che il cielo sullo sfondo è di un colore decisamente insolito rispetto a come potremmo immaginarcelo: rosso. Perché? A provocare quella particolare tonalità sarebbero le 600 lampade “a palla” che fanno parte dell’arredo urbano della cittadina termale. Tutte fuori legge. Come tanti, troppi punti luce installati in tempi anche recenti dal Comune, nonostante l’illuminazione pubblica (e privata) sia regolata dal 1997 dalla legge regionale n.22 contro l’inquinamento luminoso . E se per i 600 lampioni resta poco da fare se non avviare un piano di sostituzione, per le nuove installazioni la norma è rigorosa. Ma a distanza di sette anni sarebbero ancora poche le Amministrazioni che nel Veneto si sono adeguate. In Procura sono arrivate i primi due esposti depositati il 28 aprile e il 19 marzo: uno a carico del Comune sampietrino, il secondo contro quello di Padova. Le denunce portano la firma dell’associazione “VenetoStellato”, nata quasi contemporaneamente all’approvazione della legge 22/97, con l’obiettivo di promuoverla sensibilizzando le Amministrazioni sul tema della salvaguardia dell’ambiente notturno e sullo spreco di energia elettrica. Dopo anni di battaglie inutili, incontri e scontri con i politici e la diffusione di uno specifico opuscolo illustrativo dell’Arpav, l’associazione è passata alle vie di fatto. Secondo l’associazione sarebbero illegali, per fare soltanto qualche esempio a Montegrotto, i 21 fari a pavimento e le due torri di piazzale Roma, i sistemi di illuminazione delle lapidi in pietra e dei monumenti collocati in varie zone, l’impianto dell’area archeologica, i proiettori situati sul palazzo del turismo in via Scavi, quelli di piazzale Stazione. In quasi tutti i casi le violazioni si evidenziano nell’errato orientamento delle luci che non rispetta il divieto di utilizzo di sorgenti luminose che producano emissioni verso l’alto superiori al 3\% del flusso totale” .
L’articolo prosegue con la situazione di Padova.
“A Padova sono sotto accusa, tra gli altri, la Fiera in via Tommaseo dove i punti luce a pavimento sono tantissimi come le 98 lampade che illuminano le piante del parcheggio, la zona dell’Interporto, l’ospedale Busonera, l’area della Mandria. L’associazione ha denunciato anche il degrado in cui versano molti impianti, e la scarsa manutenzione, che riducono la loro efficienza provocando uno sperpero di denaro pubblico e di un bene prezioso come l’energia. Non è escluso che una qualche azione possa essere intrapresa anche nei confronti della progettazione delle pensiline del metrobus che, secondo i rappresentanti di VenetoStellato, guardando i progetti, sembrerebbero essere fuori norma.”

a cura di S.T.

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