Porta Torino senza luminarie

La Stampa – 15 novembre 2003

Protesta dei negozianti per i lavori troppo lunghi VERCELLI – Anche il pacifico e laborioso quartiere di Porta Torino scende in piazza per protestare. Lo fa, quasi in sordina, decidendo per la prima volta da anni di non illuminare corso Prestinari con le luci di Natale. «Ci siamo riuniti – dice (sollecitata dal giornale) Roberta Gugino della profumeria Diva – e ci siamo resi conto che mettere le luminarie sarebbe stato difficile e inutile. Difficile perchè ruspe e cantieri complicano le operazioni; inutile perchè siamo rassegnati ad Natale ‘’povero”. Il prolungarsi dei lavori ci sta penalizzando troppo». Da quando Porta Torino è sotto-sopra? «Da marzo – dice sicura la commerciante -. I lavori sono andati avanti in modo stanco, anche se per mesi non è piovuto. Adesso poi, senza dirci nulla, hanno tagliato anche tutte le piante. Davvero una decisione inspiegabile. Perchè lasciare solo cemento e perchè adesso?». Ad occhio e croce i negozianti non sbagliano le previsioni: sarà difficile che i lavori si concludano prima di Natale. «Forse – continuano i commercianti della zona – avremmo potuto illuminare almeno la prima metà del corso, ma per solidarietà vi abbiamo rinunciato. Così abbiamo già avvisato la ditta che di solito ci posava le luci e non andremo ad Atena a firmare il contratto». Quindi si riuniranno e decideranno una protesta formale da inviare in Comune. Ma sia il sindaco Bagnasco sia l’assessore al Commercio Mino Vittone cadono dalle nuvole. Assicurano di non saperne nulla. Anzi, proprio ieri hanno deliberato di riservare al Natale 2003 22 mila euro più i consumi elettrici per le luminarie (con il contributo di Atena). E allora è l’assessore Vittone a lanciare un appello ai commercianti di Porta Torino. «A volte riusciamo a cogliere i problemi, altre no se non ci vengono riferiti. Invito ufficialmente questi commercianti in Comune a spiegare le loro ragioni. Fin da ora posso assicurare che cercheremo una soluzione, andando anche oltre l’ordinaria amministrazione». Insomma il problema dell’allaccio si può risolvere, e magari, per una volta, il Comune pagherà anche l’affitto delle luminarie.

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