Luci d’Artista sbarca anche a Roma

La Stampa – 1 Novembre 2003

Nella capitale nascerà un clone dell’originale iniziativa torinese «Roma copiona. Stavolta è proprio il caso di dirlo, anche se affettuosamente: il sindaco Veltroni ha assoldato tre artisti torinesi, Giammello, Ferrero e Mainolfi, per allestire, già nelle prossime settimane, una serie di Luci d’Artista nel cielo della capitale». Gongola, l’assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, nel comunicare questa notizia, fra una tartina e l’altra, al termine della conferenza stampa di presentazione della sesta edizione di, appunto «Luci d’Artista» tenutasi ieri nel foyer del Teatro Regio. «E quale soddisfazione più grande di una città come Roma, che dopo i Punti Verdi, importati da Nicolini, importa anche l’idea di queste installazioni artistiche e luminose?» aggiunge sorridente l’assessore. Al di là dell’1-0 portato a casa dalla giunta Chiamparino su quella romana, ci sono tantissime novità, di quest’edizione che partirà sabato 8 novembre, una data che consentirà anche di abbinare questa manifestazione (un percorso espositivo scandito da 545 mila lampadine accese dall’Aem e lungo venti chilometri) con lo spettacolo offerto da «Artissima» e da «ManifesTO», trenta cartelloni stradali frutto della creatività di altrettanti artisti torinesi. Le novità partono dall’installazione firmata Jenny Holzer (l’artista che con le sue proiezioni luminose ama confrontarsi con gli spazi pubblici delle città di tutto il mondo) in piazza Carignano. «Non si trattava di un’ambientazione facile – ha spiegato Alfieri al fianco del sovrintendente Vergnano, del direttore della Gam Castagnoli e di Marcella Beccaria del Museo di Rivoli – perché la facciata del Guarini risultava piuttosto impegnativa. Il risultato comunque è un’installazione dal titolo “Xenon for Torino” dal fascino strepitoso. per ora le posso dire soltanto che questo intervento “dialogherà” con Palazzo Carignano». Sorprendente sarà poi il numero dei piccoli spiriti blu che aleggeranno attorno al Monte dei Cappuccini, mentre le frasi al neon di Kosuth, (Doppio Passaggio), una di Nietzsche e l’altra di Calvino che sopra i ponti un po’ si perdevano, andranno a valorizzare i Murazzi, e il filo rosso dei gabbiani di Casorati unirà idealmente piazza Castello e Porta Susa congiungendosi proprio sul palazzo delle Olimpiadi, Atrium, di piazza Solferino». Ancora qualche anteprima: la poesia di Mainolfi è stata completamente restaurata (lo scorso anno si spegnevano alcune parole e si perdeva il senso generale), e andrà a illuminare il cielo di via Garibaldi. «Quest’anno, poi, va detto, dal 6 novembre in poi Torino si trasformerà in una piccola New York a giudicare dagli eventi artistici che si concentreranno nello stesso periodo. Ne cito soltanto alcuni: la personale di Vanessa Beecroft al Castello di Rivoli, «Lei. Donne nelle collezioni italiane» alla Fondazione Sandretto, senza contare che giovani artisti, poi, esporranno per la prima volta negli ospedali». Anche «Artissima», quest’anno, offrirà occasioni di grande interesse per gli appassionati di opere contemporanee. La galleria «Marco Noire Contemporary Art» (che ha contribuito a lanciare nomi come Merz e Paolini) che vanterà al Lingotto uno degli spazi espositivi più estesi e ricchi proporrà fra tante, diverse suggestioni, le opere di Daniele Galliano: «Un artista piemontese di fama internazionale – spiega Giulia Coss, responsabile delle relazioni pubbliche della galleria – di cui esporremo opere dal fascino vibrante: a una prima occhiata appaiono come frammenti fotografici in cui perdersi».

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