La Stampa – 09/04/2003
… omissis …
Quando è in Italia Gianluca Masi compie le sue indagini dall’Osservatorio di Campo Catino che è sede della Sezione Italiana dell’International Dark-Sky Association e che svolge un ruolo essenziale per lo studio, la gestione e la soluzione delle problematiche dell’inquinamento luminoso: «Una città come Roma disperde verso l’alto una notevole quantità di luce artificiale che, oltre ad arrecare danni alla visibilità e allo studio del cielo (l’Unesco lo ha proclamato «patrimonio dell’umanità»), rappresenta un vero e proprio spreco, visto che poi la paghiamo. L’inquinamento luminoso spiega pure la scarsa conoscenza che i giovani hanno del cielo». Un impianto mal progettato produce perdite non inferiori al 30%: «Basterebbe una gestione più oculata delle sorgenti di illuminazione per un notevole ridimensionamento del problema, a vantaggio degli enti pubblici e dei privati. Nel caso di Roma, esiste un impegno di ACEA al riguardo». Masi ha poi realizzato il sogno di avere una sua personale postazione osservativa: «Si tratta dell’ Osservatorio Astronomico Bellatrix (http://www.bellatrixobservatory.org), da cui effettuo ormai da anni osservazioni astronomiche di vario tipo, a dispetto della sua collocazione a Ceccano, in piena area urbana».
PATRIZIA NOTARNICOLA