Salvare la notte non sarà più una guerra persa

La Repubblica – 31/03/ 2003

L´INTERVISTA

Parla l´astronomo Paolo Candy

L´idea che la natura faccia da sola per molti è strana
E´ un mistero il fatto che nessuno multa chi usa i fasci roteanti
ROMA – «Quando vedo le facce dei bambini che scoprono le stelle penso che la battaglia per salvare la notte possiamo ancora vincerla: c´è un entusiasmo incredibile». Paolo Candy, l´astronomo che ha scritto il libro «Il cielo stellato patrimonio dell´umanità», utilizza il suo Centro astronomico dei Monti Cimini, nel Comune di Soriano, come nave scuola per insegnare il cielo ai ragazzi.
Quanti conoscono le stelle?
«Praticamente nessuno, ma questo lo immaginavo prima di cominciare le lezioni. Molti però non le hanno proprio mai viste, non sanno cosa sono. Ad esempio un bambino mi ha chiesto se potevo illuminare le stelle per vederle meglio: l´idea che la natura riesca a fare qualcosa da sola è un concetto che i bambini sono costretti a imparare, non è più nel senso comune».
Gli adulti lo hanno imparato, ma continuano a preferire le loro luci al chiarore delle stelle.
«Perché non sanno che si può arrivare allo stesso risultato senza togliere a se stessi e agli altri un contatto così importante e profondo come quello con il cielo. Quando spiego com´è facile ottenere un´illuminazione più efficiente mi chiedono perché allora non si fa».
Qual è il tipo d´illuminazione più nocivo?
«Prima di tutto i fasci roteanti, che con un cielo velato si vedono anche a cento chilometri di distanza: sono vietati ma i proprietari misteriosamente riescono quasi sempre a evitare la multa. Poi ci sono i parcheggi, i campi sportivi, i lampioni delle strade, le insegne pubblicitarie».
Molti astronomi si sono arresi: hanno fatto migrare i loro laboratori nei posti più sperduti delle Ande e del deserto americano. Oppure puntano sui grandi telescopi da lanciare in orbita attorno alla Terra.
«In effetti l´Hubble Space telescope, che dall´aprile del 1990 ruota attorno a noi a 610 chilometri di altezza, ha dato un grande contributo alla nostra capacità di osservazione. Ma oggi esistono sistemi alternativi altrettanto validi. L´Ente spaziale europeo ha costruito sulle montagne cilene un osservatorio basato sulle ottiche adattive, un sistema molto sofisticato che comporta migliaia di movimenti velocissimi delle lenti.
Probabilmente sia per motivi di costi che di sicurezza gli osservatori terrestri resteranno molto importanti: è un motivo in più per difendere la qualità della notte».
Cosa perdiamo assieme al buio?
«Oltre alle emozioni, con l´inquinamento luminoso se ne va la nostra capacità d´indagare i segreti dell´universo. Perdiamo qualcosa che non conosciamo ancora».
(a.cian.)

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