LA STAMPA – 09/01/2003
Una lettera di protesta contro la nuova illuminazione del Castello di Casale Monferrato. Sono sinceramente sorpreso in tempi di crisi economica e di tagli ai bilancio comunali si sia pensato ad illuminare il Castello di Casale Monferrato con la scusa di garantire maggiore fruibilità ai cittadini o di attirare turismo. Il Castello di Casale non è il Duomo di Milano, peraltro soggetto ai vincoli in tema di illuminazione dell´ottima legge regionale Lombardia e non credo proprio che in tempi brevi il pesante investimento economico venga riassorbito. Mi stupisce anche che una città come Casale Monferrato, così colpita da problemi ambientali in passato contribuisca con lo spreco di energia elettrica all’inquinamento chimico necessario per produrla, incentivi l’installazione di nuove centrali elettriche sul territorio e crei inquinamento luminoso, danneggiando il riposo notturno e costringendoci perennemente a vivere sotto un cielo artificialmente colorato. Invito pertanto a considerare la possibilità di uniformare l’illuminazione del castello e della città alla Legge Regionale Lombardia 17/00, fatto che consentirebbe a Casale Monferrato di risparmiare sui consumi elettrici senza pregiudicare la sicurezza dei cittadini, contribuendo al rispetto dell’ambiente e liberando risorse per la vera pubblica utilità.
Giancarlo Gotta, Alessandria