Feste al buio ma per solidarietà

Da La Stampa del 12/12/2002 FESTE AL BUIO MA PER SOLIDARIETà
Ad Arola e Cesara da 13 anni il motto è «Accendi la speranza»

CESARA – C´è anche chi il problema delle luminarie e degli addobbi pubblici natalizi non se lo pone nemmeno. Avviene, ormai da quattordici anni, a Cesara e Arola, i due Comuni nei quali è parroco don Renato Sacco, il sacerdote da anni impegnato sul fronte della solidarietà e della pace. Nei due paesi, che si trovano sulla sponda occidentale del lago d´Orta, da tempo si è deciso di rinunciare alle luminarie devolvendo in beneficenza i soldi che si sarebbero dovuto spendere per le luci natalizie. Al fianco del sacerdote ci sono anche le amministrazioni comunali che hanno scelto la strada della solidarietà al posto dell´illuminazione multicolore. Lo slogan è: «Spegni le luci ed accendi la speranza». Nelle precedenti tredici edizioni sono stati raccolti oltre ottanta milioni che sono stati devoluti sia ad azioni di sostegno locali, come le famiglie alluvionate dell´Ossola due anni fa, o ad iniziative a favore di Paesi del Terzo Mondo o in guerra. «Sarà così anche quest´anno – dice il sindaco di Cesara, Silvio Minazzi – il nostro Comune non avrà multicolori addobbi natalizi, ma in compenso alcune famiglie del Molise colpite dal terremoto potranno, con il nostro Natale a luci spente, accendere un pò di speranza, sentire vicino la solidarietà. Un´altra parte dell´iniziativa sarà devoluta alle popolazioni dell´Iraq che si apprestano a vivere un´altra stagione di guerra». Proprio ieri pomeriggio da Baghdad è tornato don Sacco che è stato in Iraq insieme ad una delegazione di parlamentari italiani e di responsabili delle organizzazioni umanitarie che operano in quel Paese: «Abbiamo incontrato numerose comunità cristiane che si preparano ad un Natale davvero triste con l´incubo della guerra e la paura dei bombardamenti – racconta il sacerdote cusiano – ho pensato ai bambini colpiti dal terremoto nel nostro Molise ed ai tanti casi di famiglie, anche della nostra zona, che hanno bisogno. Il nostro Natale, che non sarà sfavilante di luci nelle strade, sarà tutto per loro».
v.ama.

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