ANPN – Inquinamento Luminoso – Parte 1 Introduzione

Serie di sette Articoli Pubblicati sul Giornale d Novara a cura di Silvano Minuto
1) IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO ASPETTI AMBIENTALI, SICUREZZA, CIRCOLAZIONE STRADALE

Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha portato ad un notevole miglioramento nel tenore di vita delle persone. Molti lavori gravosi sono stati eliminati, si sono ottenute notevoli vittorie sulle malattie, la vita media si sta progressivamente allungando. Sempre più spesso però occorre fare i conti con gravi fenomeni di inquinamento e il problema si sta ulteriormente aggravando a causa del consumismo sempre più sfrenato e della perdita di alcuni valori fondamentali della cultura legati al rispetto per l’ambiente.

Da alcuni decenni molte organizzazioni cercano di intervenire e di far approvare leggi e regolamenti nei quali questi concetti vengono ribaditi e puntualizzati. Molte di queste aspettative trovano oggi riscontro in svariate norme esecutive e comportamentali.

Sembra che però tutti si siano dimenticati di una fonte di inquinamento che non solo costituisce uno sperpero di denaro ma che sempre di più sta modificando il nostro ambiente. Si tratta di quel fenomeno che viene definito inquinamento luminoso.

Le esigenze di arredo urbano, di esaltazione delle bellezze artistiche e architettoniche presenti nelle nostre città, di illuminazione di aree industriali unite alla necessità di rendere le città stesse più vivibili e sicure, hanno portato, molto spesso, alla predisposizione di fonti luminose mal calcolate che stanno creando una serie di situazioni critiche al territorio.

Gli studi fatti sull’argomento in ambito nazionale e internazionale hanno messo in evidenza che, modificando le regole di comportamento fino ad ora adottate, si può ottenere una migliore illuminazione a terra, con una riduzione considerevole delle spese energetiche (stimato nell’ordine del 30-40%) e come risultato finale un adeguato rispetto per l’ambiente.

Nel nostro Paese si stanno proponendo delle misure legislative o dei regolamenti che se e quando verranno applicati faranno risparmiare una cifra dell’ordine di 300-500 miliardi all’anno di costi energetici.

In questa serie di articoli saranno affrontati alcuni problemi causati dall’inquinamento luminoso ed indicati dei metodi per poterli combattere.

Occorre però prima di tutto precisare che nessuno vuole diminuire l’illuminazione che raggiunge il suolo ma solo suggerire delle soluzioni perché la luce emessa dagli apparecchi di illuminazione non venga sprecata e a maggior ragione non crei dei danni all’ambiente ed alla circolazione stradale.

Quando si parla di questi argomenti si suscitano sempre delle reazioni di preoccupazione, occorre ricordare che i cittadini quando richiedono degli interventi è perché desiderano vederci meglio e questo non vuole assolutamente dire che vogliono più luce.

A casa nostra non ci sogniamo di mettere vicino al televisore una lampada che punti direttamente nei nostri occhi, perché semplicemente non vedremmo più le immagini sullo schermo. Dove la collochiamo? Possibilmente sopra la nostra testa con luce diretta verso il basso. Il lettore provi a pensare come sono stati progettati molti impianti di illuminazione esterna presenti nel nostro territorio e se farà una analisi attenta della situazione comincerà a capire quali sono gli interventi possibili che vorremmo fossero realizzati. Lo scopo quindi è quello di ottenere considerevole risparmio nelle strutture impiegate, nell’energia utilizzata e nel migliorare la sicurezza in generale e la circolazione stradale.


CRESCITA DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO

Gli studi disponibili sull’inquinamento luminoso relativamente al territorio italiano, sono iniziati molti anni fa e sono stati eseguiti presso gli osservatori astronomici. Risultano quindi mirati all’osservabilità del cielo notturno. Questi studi che ora vengono portati avanti con rilevazioni satellitari, mettono in evidenza che anche in mancanza di crescita della popolazione, si ha un continuo aumento della luce dispersa verso il cielo. Questo aumento è diventato preoccupante e le recenti misure indicano un incremento medio dell’8-10% annuo. Considerando che questa crescita risulta esponenziale, è possibile fare delle estrapolazioni e proiettare la situazione nell’immediato futuro. I dati scientifici che ne risultano indicano che la visione della volta celeste scomparirà progressivamente e verso il 2020 in nessun luogo del territorio italiano sarà più possibile vedere le stelle.

Quando questa situazione si verificherà ci saranno delle pesanti ripercussioni su tutto l’ecosistema. Alcuni effetti possono già essere rilevati nel comportamento di alcune specie animali con ad esempio la perdita progressiva del ritmo biologico. Nessuno sa quali saranno gli effetti a lungo termine sulla flora, l’unico studio conosciuto (Università di Padova) correla la luce a scompensi nelle attività legate alle funzioni clorofilliane e alle attività vegetative delle piante.

Il problema principale che si deve affrontare quando si parla di inquinamento luminoso è dovuto alla scarsa conoscenza che si ha del fenomeno e alle persone che considerano inevitabile tutto quello che gli succede intorno. Se questi effetti fossero confinati alla visione notturno, sarebbe comunque una perdita culturale notevolissima, ma gli impianti mal progettati possono causare gravi rischi alla circolazione stradale e quindi tutti hanno il dovere di controllare, verificare e sollecitare le autorità perché intervengano con competenza e tempestività.

(continua)

Federazione Nazionale Pro Natura

Minuto Silvano

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