Il cielo stellato patrimonio dell’umanità

ISBN 88-87155-15-1
Prezzo di copertina Euro 13,00
96 pagine a colori con oltre 70 foto
é possibile acquistarlo presso l’autore.
Paolo Candy

Recensione del Libro sull’inquinamento luminso realizzato da Paolo Candy.

Salvaguardare il buio notturno
di Paolo Candy
Travel Factory srl Editore – Roma

Vorrei introdurre la recensione di questo libro dell’amico Paolo Candy, proprio con la frase che ho proposto di inserire fra le tante citate di illustri scrittori, giornalisti ed astronomi famosi:
E’ necessario guardare oltre i confini del nostro “piccolo orticello”; così nella la vita, così nella salvaguardia dei cieli stellati. Non possiamo credere alla favola che il nostro orizzonte finisca al limite della nostra proprietà, pensando che ciò che si trova “oltre” non ci riguarda. Ci stanno rubando il cielo stellato e nessun “orticello” è escluso!

Questo libro è sicuramente un passo ulteriore per far conoscere e capire in modo semplice e comprensibili il problema dell’inquinamento luminoso. complimenti Paolo!

Vi invito a consultare direttamente le pagine dell’autore per ogni approfontimento e per poterne ordinare una copia.
Pagine personali di Paolo Candy dedicate al libro

La luce dispersa verso il cielo è uno spreco energetico e una grave perdita di cultura popolare. Gli amministratori si devono impegnare per illuminare bene ma solo dove serve.
Margherita Hack – Astrofisica

Mentre in un cielo molto scuro si possono facilmente vedere fino a 2000 stelle, gli abitanti delle città possono a malapena scorgerne qualche decina. Di fatto, circa due terzi della popolazione mondiale vivono in cieli inquinati.
“Le Scienze” del 10-08-2001

Noi abbiamo bisogno del buio perché i nostri sistemi corporei lavorino propriamente. L’ormone della melatonina, prodotta solo al buio, smette di essere prodotta perfino con un modesto livello di luce presente attorno al letto di notte. Negli animali il sistema immunitario è danneggiato dalla esposizione costante alla luce. Che sia il buio.
“The Times” del 10 Agosto 2001

L’America sperpera circa 1,5 miliardi di dollari all’anno di fatture elettriche solo per quella luce che inutilmente si innalza verso il cielo, come risulta da uno studio della International Dark-Sky Association (IDA), un’associazione no-profit fondata per educare il pubblico e l’industria circa il “light pollution”.
“Sky & Telescope”

I siti dove abbiamo messo i maggiori telescopi in Italia, che erano anche i siti più al buio, Asiago, Loiano e Catania, hanno raggiunto un livello di inquinamento che è circa tra 5 e 10 volte la luminosità del fondo cielo naturale. La cosa più importante è la sensibilizzazione dei cittadini.
Imparare a non inquinare il cielo è equivalente a imparare a non inquinare le strade, i fiumi o i laghi, ed è una parte di nozione di civiltà.
Sergio Ortolani – Astronomo

Molte popolazioni, incluso l’80% degli Statunitensi, non hanno una vera notte, definita come più buia del crepuscolo in mezzo all’oceano. C’è solo una città con più di 250.000 abitanti dalla quale si ha una possibilità di scorgere la Via Lattea in una notte limpida: Venezia.
Questo perché si utilizzano impianti di illuminazione a bassa intensità, per salvaguardarne la peculiarità di “città romantica”. Purché la sicurezza non sia compromessa, altre città potrebbero emularne l’esempio, dopo tutto non è molto più romantico il cielo notturno rischiarato dalle stelle?
“Nature” – 7 agosto 2001

Il ciclo giorno-notte è il sincronizzatore maggiore dei ritmi circadiani. La luce stimola la retina, che ha una via diretta neuronale per le suprachiasmatic nuclei (SCN) dell’ipotalamo. Le SCN sono il principale “orologio corporeo” che coordina i molteplici oscillatori circadiani, includendo anche variabili circadiane come il sonno, la temperatura, la melatonina, il cortisol e l’ormone che stimola la tiroide (TSH).
David Avery – School of Medicin University of Washington

Gli scienziati non sanno perché gli uccelli migratori siano attratti dalle sorgenti di luce durante i loro rischiosi voli notturni, tuttavia questa attrazione, a loro fatale, che li porta alla morte, può essere ridotta enormemente semplicemente con lo spegnimento delle luci artificiali.
Mesure – President of the Fatal Light Awareness Program (FLAP )

Al congresso nazionale dell’UAI di Settembre 2001, ho introdotto “il rendimento finale illuminotecnico”. Da questo studio risulta che i valori del rendimento finale, relativi agli impianti di illuminazione attualmente in uso, sono inferiori al 10% ed in alcuni casi del 2 – 3%.
Rispetto al rendimento teorico finale, pari a 621 lm/w , si hanno perdite del 90% e superiori.
Carlo Rossi – Responsabile della CNIL/Unione Astrofili Italiani

Forse lo dimentichiamo, ma noi viviamo nello spazio e conoscere ciò che ci circonda dovrebbe essere normale quanto studiare la storia o la geografia. Paradossalmente avevano maggior coscienza del cielo le antiche popolazioni. Tuttavia la tecnologia oggi ci offre sistemi illuminotecnici adeguati, che non offendono il cielo e che permettono di scutare gli astri.
Giovanni Caprara – Corriere della Sera

L’eccessiva o la scorretta illuminazione sono la nuova frontiera della tutela ambientale, una tematica nuova. Oggi si parla di inquinamento luminoso come di una nuova unità di misura per valutare la qualità dell’ambiente, della sicurezza stradale e del risparmio energetico. Attuando l’art. 23 del codice della strada, il sindaco ha la facoltà di disattivare quelle fonti di luce che risultino dannose.
Massimo Ancillotti – C.te Polizia Municipale di Montecatini Terme

é una debole luce, quella che ci arriva dal cielo stellato. Ma che cosa sarebbe il pensiero umano se non potessimo vedere le stelle?
Jean Baptiste Perrin – Premio Nobel per la fisica

Il cielo è l’altra metà del paesaggio: sotto, il nostro pianeta; sopra, l’universo con il suo sconfinato scenario di stelle, nebulose, galassie. Non cancelliamolo. é la finestra che ci permette di guardare fuori.
Piero Bianucci – La Stampa

Una città delle dimensioni di Frosinone (50.000 abitanti), potrebbe risparmiare almeno il 30/40% (circa 300/400 milioni di lire) rispetto agli ordinari costi di gestione. Ciò, ovviamente, senza dover spegnere tutte le luci delle strade, ma semplicemente razionalizzando e programmando gli impianti e la loro gestione con i criteri e i mezzi offerti dalla moderna tecnologia.
Mario Di Sora – Presidente Intennational Darksky Assotiation Italia

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