Ridateci le stelle!

Quando i lampioni possono essere nocivi

Articolo apparso su “News 2000” di Italia On Line A nessuno è mai capitato di osservare una di quelle foto satellitari dell’Europa di notte, nelle quali si mostra il Vecchio continente trasformato in un tappeto di luci? Ebbene, se a tanti la selva luminosa può sembrare poetica, per qualcuno invece è solo una grande seccatura.Chiedetelo ai soci di Cielo Buio, il “Coordinamento per la protezione del cielo notturno” che da anni si batte, specialmente in Lombardia, per diminuire l’inquinamento luminoso dei cieli italiani. L’associazione è composta in larga parte da circoli astronomici italiani, ma gode anche di sostenitori e di circoli “gemellati” nel resto d’Europa.Il cielo è buio, ma la mission è chiara: con tutte le luci che illuminano a giorno le nostre città, come è possibile osservare ancora gli astri in maniera proficua? Spegniamole! In effetti, non era meglio quando si stava peggio? Quando le città di notte erano buie e silenziose (altro che luci di discoteche e tamarri che sgasano con i motorini truccati) e se la Luna era piena e il cielo terso, si poteva camminare per le strade come se fosse giorno? Quando ancora si poteva passare un’intera notte a osservare tutte le stelle, senza che la maggior parte di esse fosse “oscurata” dalla troppa luce artificiale emanata dalle nostre città? Certo, le tenebre erano spesso la cortina che proteggeva criminali e assassini, ma anche una fonte di ispirazione inesauribile per poeti, pittori e artisti in genere. E allora ben vengano le battaglie e le petizioni di Cielo Buio per diminuire la luminosità delle nostre notti! Per non costringerci a salire a 4mila metri per vedere ancora la Via Lattea come Dio comanda. Se anche fosse acceso qualche lampione di meno, se non ci fossero gli stupidi laser delle discoteche che tagliano in maniera inutile le notti italiane, forse la qualità della vita peggiorerebbe?

Mr. Iuserfrendli

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