Capri «spegne» la luna sui Faraglioni

Corriere della Sera – Giovedi 31 Gennaio 2002

Da giugno sei riflettori illumineranno le rocce e impediranno di vedere il cielo

CAPRI (Napoli) – Dal 1° giugno, i faraglioni di Capri saranno illuminati durante la notte: l’ha deciso l’amministrazione comunale, dando il via a un progetto che prevede l’utilizzo di 6 riflettori, tarati sulle fasi lunari per cercare di armonizzare il chiarore naturale con la luce artificiale. Ad accendere l’interruttore per la prima volta sarà Peppino Di Capri, che negli anni Sessanta cantò il fascino ammaliatore della «Luna caprese», ora invece messo a serio rischio (secondo gli ambientalisti) dall’iniziativa. Divampano le polemiche: Legambiente, Wwf e numerosi astrofili accusano il sindaco Lembo di voler cancellare, con l’inquinamento luminoso che quest’impianto provocherebbe, lo spettacolo del cielo stellato sulle rocce. A pagina 14

d’Errico
L’inaugurazione a giugno. Raccolta di firme per fermare il progetto del Comune. Si dividono gli esperti

Luce sui faraglioni, Capri «nasconde» la luna

Le celebri rocce saranno illuminate da sei proiettori. Protestano gli ambientalisti: non si vedrà più il cielo

DAL NOSTRO INVIATO
CAPRI (Napoli) – Continuerà ad arrampicarsi ogni notte nel cielo di Tragara. Ma la la sua luce maldestra, madre di chissà quanti amori sbocciati in penombra, non accarezzerà più i Faraglioni. Perché la sera del primo giugno, senza troppi rimpianti, Capri dirà addio alla luna con il clic di un interruttore. Da quel momento, toccherà a sei proiettori rischiarare i contorni delle tre rocce piantate nel mare dell’isola azzurra.

IL PROGETTO – Ormai è soltanto questione di dettagli. Il progetto tecnico ha ricevuto l’assenso, la delibera è stata approvata all’unanimità e tra un mese verrà aggiudicato anche l’appalto. E pazienza se già infuriano le polemiche: la giunta comunale, autrice del copione, non intende calare il sipario di fronte ai fischi degli ambientalisti. Anzi, scrive le ultime note di regia con quel gusto del paradosso che, puntualmente, insaporisce le vicende locali. Sapete, infatti, chi sarà a premere il fatidico bottone? Peppino Di Capri: sì, proprio lui che negli anni ’60 cantò la malìa della «luna caprese», avrà l’onore (o il disonore, secondo i punti di vista) d’accendere i riflettori che inonderanno i Faraglioni di luce artificiale. «Allo stato dei fatti è un’idea, nulla di più – dice il sindaco Ciro Lembo – . Ma stiamo lavorando affinché si realizzi. Con un testimonial di questo calibro, la festa sarebbe perfetta. D’altronde, Peppino Di Capri ha subito accolto con entusiasmo la nostra iniziativa, a differenza di chi ha gridato allo scandalo senza nemmeno sapere di cosa stava parlando».

«SPECULAZIONI» – Beh, ammetterà che c’è poco da sapere. «Invece no – replica il sindaco – . Ad esempio, qualcuno s’è curato di ricordare che l’impianto d’illuminazione verrà tarato sulle fasi lunari, in modo da garantire una luce pienamente armonizzata con quella naturale? O che nelle notti di luna piena, i proiettori si spegneranno automaticamente? O, ancora, che abbiamo chiesto il parere della sopritendenza ai beni ambientali pur non avendone l’obbligo? Su queste cose non ho sentito una parola. La verità è che molti speculano su Capri per procurarsi un pò di pubblicità a buon mercato». D’accordo, ma se l’ok della soprintendenza non dovesse arrivare? «Ci penseremo a tempo debito. Si sta facendo tanto chiasso per qualche riflettore… E che sarà mai: nel peggiore dei casi, li togliamo di mezzo e li portiamo altrove. Capri vive di turismo e ha bisogno di rinnovarsi: pensiamo ad itinerari notturni nei luoghi tipici dell’isola, al fascino che eserciterebbero i Faraglioni illuminati sui passeggeri delle navi da crociera…».

FINANZIAMENTI – I 23 milioni stanziati per l’impianto di Tragara, infatti, non sono che una piccola quota del programma complessivo d’illuminazione messo in atto dalla giunta. In piazzetta e nel centro storico, i lavori sono già in corso. E dopo i Faraglioni, sarà la volta di Villa Jovis e della Certosa. Sempre, naturalmente, in compagnia di mille polemiche. «é un’americanata fuori luogo», tuona Ermete Realacci per Legambiente, mentre il Wwf ha già raccolto decine di firme celebri (Enzo Biagi, Fabrizio Frizzi, Lucio Dalla, Ligabue, Jovanotti, Enrico Mentana, Francesco Rutelli, tanto per citarne alcune) che invitano il Comune a «non spegnere la magia». Ma sono insorti anche gli astrofili, decisi a difendere il cielo e la luna sopra Capri che, con la luce dei riflettori, saranno meno visibili. Come, del resto, sottolinea anche il professor Pierantonio Cinzano, nume tutelare di chi in Italia si batte contro l’inquinamento luminoso: «Di questo passo, l’isola più bella del mondo somiglierà alla periferia milanese. Il turismo ha bisogno di esotismo e bellezza. A Saint Tropez, perfino le luci dei campi da tennis sono schermate: c’è un ecosistema da difendere, non dimentichiamolo».

«INQUINATO» – Non tutti, però, sono d’accordo. «Il cielo di Capri è già inquinato abbondantemente dalle luci di Napoli – sostiene Massimo Capaccioli, direttore dell’Osservatorio astronomico – . Se uno vuole rimirare il firmamento, va in montagna, mica su un’isola. Basta con i fondamentalismi. Se una bella signora come Capri vuole mettersi un pò di rossetto, faccia pure. A patto che non sia volgare».
ederrico@corriere.it
Enzo d’Errico

Commenti chiusi