Lettera di protesta al Sindaco di TREVISO

Lettera di protesta indirizzata da Venetostellato ai responsabili del comune per i nuovissimi e costosissimi impianti di illuminazione del LungoSile Mattei a TREVISO, ampiamente non a norma di legge regionale veneta. VENETOSTELLATO Coordinamento Veneto contro l’inquinamento luminoso

Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di
TREVISO

Egr. Direttore d’area, settore lavori pubblici
del Comune di TREVISO

e p. c. Al Direttore d’area, settore Edilizia Privata
Del Comune di TREVISO

OGGETTO: NUOVO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE LUNGOSILE MATTEI E Rispetto della L.R. n° 22/97 “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”.
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Egregio Signor Sindaco, egr. Direttore d’area lavori pubblici, voglio segnalarvi il caso di difformità alla legge regionale 27 giugno 1997, n. 22 che si sta verificando in corrispondenza del nuovo impianto di pubblica illuminazione del LungoSile Mattei, in corso di realizzazione.

Il nuovo impianto è infatti palesemente non rispondente ai criteri della Legge 22/97 citata, in quanto il flusso luminoso disperso è ben al di sopra del limite massimo del 3% imposto dalla legge (in regime transitorio).

Le voglio infatti qui solo ricordare che la Regione Veneto ha emesso la L.R. n° 22 del 27 Giugno 1997 (BUR N.53 del 01.07.1997 pag. 11-19), “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” e poiché il Piano Regionale di Prevenzione dell’inquinamento Luminoso (PRPIL previsto dall’art.11), non è stato ancora elaborato dalla Regione; è fatto obbligo ai comuni applicare le norme transitorie di cui all’articolo 11:
1. Fino all’entrata in vigore del PRPIL, i Comuni adottano in materia di progettazione realizzazione e gestione degli impianti pubblici d illuminazione esterna i criteri di cui all’allegato C.
2. Fino all’entrata in vigore del PRPIL, i Comuni promuovono in materia di progettazione, realizzazione e gestione degli impianti privati di illuminazione esterna i criteri di cui all’allegato C.

Dell’allegato C desidero evidenziare i seguenti punti;
1. Comma 1 :impiegare preferibilmente sorgenti luminose ai vapori di sodio ad alta pressione.
(che consentono un notevole risparmio energetico)
2. Comma 3: evitare per i nuovi impianti l’adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti o che comunque emettano un flusso luminoso nell’emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso dalla sorgente.
3. Comma 4: limitare l’uso dei proiettori ai casi di reale necessità, in ogni caso mantenendo l’orientazione del fascio (e non del faro) verso il basso, non oltre i sessanta gradi dalla verticale.
4. Comma 5: adottare sistemi automatici di controllo e di riduzione del flusso luminoso, fino al 50% del totale, dopo le ore 22, e adottare lo spegnimento programmato integrale degli impianti ogniqualvolta ciò sia possibile, tenuto conto delle esigenze di sicurezza.

La inviterei pertanto a far controllare dai competenti Uffici Tecnici il rispetto delle norme della Legge Regionale N.22/97 sull’impianto di LungoSile Mattei (oltre che sull’intero territorio comunale) oltre che su tutti gli impianti eseguiti dopo l’entrata in vigore della legge 22 e su tutti i futuri lavori di installazione di impianti pubblici di illuminazione esterna.

Non voglio entrare nel merito estetico della scelta tipologica dell’apparecchio usato, ma solo ricordarLe che il mercato italiano offre un’infinità di apparecchi perfettamente a norma, anche nel campo delle lanterne come quelle installate nel caso in oggetto.

Le ricordo inoltre, che i valori massimi di dispersione oltre i 90°, previsti dalla norma UNI 10819, qualora invocata, non rispondono ai criteri della legge regionale n° 22 del 27 giugno 1997.
In tale senso la suddetta norma non può essere applicata sull’intero territorio regionale veneto, almeno ove entra in contrasto con i parametri più restrittivi della legge regionale; detta norma, infatti, consente percentuali di flusso luminoso (nell’emisfero superiore), eccedenti il tre per cento del flusso totale emesso dalla sorgente, come invece previsto dalla legge regionale 22/97, (Allegato C). Inoltre, all’interno dei confini regionali, non esistono aree 1, 2 o 3 come previsto dalla norma UNI 10819, ma sono individuate solamente aree protette di pertinenza degli Osservatori astronomici.

Dal punto di vista tecnico credo che nessun tecnico abilitato possa collaudare un impianto che non rispetta i parametri di legge.

Con la presente pertanto, La invito a verificare attentamente i parametri tecnici dell’impianto in oggetto e desidero altresì informarLa che qualora non siano rispettati i valori previsti, sarà mia cura segnalare all’autorità competente eventuali inadempienze, affinché siano verificate eventuali declaratorie di antigiuridicità penali, in ordine all’art. 328 del C.P., segnalando anche il nome del responsabile del procedimento.

RingraziandoLa per la collaborazione Le chiedo altresì, ai sensi di legge, una risposta scritta entro 30 giorni e che mi sia comunicato il nome del responsabile del procedimento amministrativo che eventualmente scaturirà dalla presente richiesta.

Cordiali saluti.

Vittorio Veneto 30/11/01

Silvano Tocchet
L.go Cavallotti 5
31029 Vittorio Veneto

Veneto Stellato : Coordinamento Veneto contro l’Inquinamento Luminoso http://venetostellato.freeservers.com/

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