Dal quotidiano Il Giorno del 21 novembre 2002 . VARESE – Intervista al prof. Salvatore Furia, direttore dell’Osservatorio di Campo dei Fiori
«Sì alla creazione di nuovi impianti di illuminazione, purchè siano costruiti in conformità con quanto prevede la legge regionale».
Così il prof. Salvatore Furia, direttore del Centro geofisico prealpino, si esprime sulla necessità di dotare la Via delle cappelle, il percorso che sale al santuario del Sacro Monte, a Varese, di lampioni per facilitare la salita dei pellegrini.
Al tempo stesso però, il fondatore dell’osservatorio astronomico, lotta da anni per abbassare l’inquinamento luminoso in città e tutelare il bene-oscurità.
La presenza massiccia di fari che disperdono la luce verso l’alto infatti impedisce, ogni giorno di più, la visione delle stelle e le luci molto forti provenienti dal basso, che si vanno a sommare a quella proveniente da tutta l’area metropolitana, creano enormi disturbi agli astronomi dell’Osservatorio del Campo dei Fiori.
«Fermare l’inquinamento, che rispetto ad alcuni anni fa è aumentato di dieci volte tanto – precisa Furia – non significa rimanere al buio ma adottare nuovi sistemi tecnologici, come quelli di moltissime città americane. Si tratta infatti di impianti a basso consumo e ad alto rendimento». Viene quindi garantita un’ottima visibilità risparmiando energia. Con l’installazione degli strumenti consigliati dalla legge regionale si arriverebbe infatti a risparmiare il 30 o il 40%, permettendo di ammortizzare i costi in pochissimo tempo. «Le lampade – continua Furia – devono essere rivolte verso il basso. é la gente che ha bisogno di luce. Non le stelle o gli uccelli». Anzi i volatili, soprattutto i migratori, risentono in modo negativo dell’eccessivo inquinamento. Via libera quindi all’installazione di nuovi lampioni ma nel rispetto dell’ambiente.
«Difendo questo borgo. – dice Furia – La strada deve essere illuminata. E gli strumenti per farlo senza danni ci sono».
(a cura di Silvano Tocchet)