La Commissione Europea, attraverso il suo Joint Research Centre, ha pubblicato i nuovi Green Public Procurement (GPP) per l’illuminazione stradale e i semafori.
Il documento indica i criteri per gli acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni, come i Comuni.
I nuovi GPP, che sostituiscono quelli del 2012, sono il frutto di un lungo lavoro iniziato nell’ottobre 2016.
Grazie al contributo fondamentale di CieloBuio, dell’European Environmental Boureau (di cui CieloBuio fa parte) e di altre associazioni ambientaliste come Dark-Sky Slovenia e Licht und Natur, nonché del contributo di molti scienziati i nuovi GPP sono un grande passo avanti nella protezione dell’ambiente notturno. Essi accolgono praticamente tutti i principali parametri per ottenere il minor impatto ambientale possibile nell’illuminazione notturna.
In particolare, una volta che si sia presa la decisione di illuminare una strada:
– richiedono di usare il livello minimo possibile per l’illuminazione usando un approccio ALARA (As Low As Reasonably Achievable), specificando che la Norma EN 13201 non è obbligatoria;
– richiedono che il flusso diretto verso l’alto sia zero nelle condizioni di installazione;
– suggeriscono ulteriori restrizioni per limitare la luce intrusiva e l’abbagliamento;
– limitano il contenuto di luce blu imponendo un limite massimo nella temperatura di colore di 3000 K ovunque e di 2700 K nelle situazioni in cui i Comuni vogliano fare ancora meglio;
– introducono un parametro, il G-Index, che quantifica meglio della temperatura di colore il contenuto di luce blu;
– dettano i parametri minimi di efficienza degli apparecchi di illuminazione (parametri derogabili nel caso di luce a basso contenuto di blu).
I GPP dettano inoltre altri criteri, come quelli che devono soddisfare i partecipanti alle gare, la durata degli apparecchi, le modalità di dimmeraggio, ecc.
Le principali richieste per abbassare l’impatto ambientale dell’illuminazione pubblica sono state accolte: flusso nullo verso l’alto, livelli minimi di illuminazione, riduzione di flusso, controllo della luce a breve lunghezza d’onda ‘blu’.
Sul controllo della luce blu è stato introdotto un indice G che si può calcolare facilmente avendo gli stessi dati necessari per calcolare la temperatura di colore, cioè avendo lo spettro della sorgente di luce. Qui si trovano gli strumenti per calcolarlo.
Gli apparecchi devono essere dotati di sorgenti con G-Index ≥1.5 (generalmente, ma non sempre, le sorgenti con CCT ≤3000 K soddisfano questo parametro) ovunque e G-Index ≥2 (generalmente, ma non sempre, le sorgenti con CCT ≤2700 K soddisfano questo parametro) per i Comuni che vogliono proteggere meglio l’ambiente notturno.
Con la pubblicazione dei GPP europei, i parametri indicati dai CAM italiani appaiono ancora più obsoleti di quando vennero introdotti. Le stesse argomentazioni scientifiche che hanno convinto il Joint Research Centre della Commissione Europea non avevano convinto a suo tempo i tecnici del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
I GPP appena pubblicati e le precedenti versioni sono disponibili a questo indirizzo:
I GPP veri e propri sono in questo file pdf
Mentre in questo report si approfondiscono i vari aspetti e parametri con le motivazioni che hanno portato alle scelte effettuate.