Questo è il titolo con cui il New York Times del 4 luglio dà notizia che il nostro orologio biologico, regolato dalla luce, è molto più sensibile alla luce blu rispetto alle altre lunghezze d’onda. La nostra notte è sempre più contaminata da sorgenti di luce che emettono una maggior quantità di blu rispetto al passato. Le lampadine ad incandescenza emettevano una modesta quantità di blu, ma quelle fluorescenti, specie a tonalità fredda, o i LED emettono una consistente porzione della loro luce proprio nel blu. Soggetti sottoposti a luce con maggior contenuto di blu hanno mostrato un maggior calo nella produzione di melatonina e si sentivano più ‘svegli’ anche un’ora dopo aver spento le luci, come ha mostrato uno studio dell’Università di Basilea.
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Gli studi mostrano che l’esposizione alla luce nelle ore notturne non ha influenza solo sullo stato di veglia/sonno, ma ha una serie di altre conseguenze, spesso inaspettate. Cavie esposte alla luce, a parità di calorie introdotte col cibo, hanno mostrato un aumento di peso maggiore di quelle che di notte stavano al buio!
Pericolo ben più serio è quello del probabile aumento del rischio di contrarre alcuni tipi di tumore, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il lavoro notturno come ‘probabile cancerogeno per l’uomo’ (classe 2A, al secondo posto in una scala di cinque), a causa della distruzione della sincronizzazione dell’orologio biologico e della conseguente soppressione della produzione di melatonina.
Il neurologo Gorge Brainard afferma: ‘siamo alla vigilia di una rivoluzione nell’illuminazione’.