Per i tecnici comunali che devono verificare i progetti e per i professionisti che vogliono migliorarsi
Vi siete mai chiesti se un progetto illuminotecnico:
– Poteva essere fatto in altro modo?
– Poteva costare di meno?
– Poteva essere realizzato cercando di ottimizzare al massimo i risultati?
Quello che vi sottoponiamo è un’utilissima tabella di excel che calcola il voto di ciò che ci propongono, se siete tecnici comunali, e per autovalutarvi se siete progettisti e siete alla ricerca di un miglioramento professionale e qualitativo del vostro lavoro da sottoporre al committente.
Quanto segue è un sistema di calcolo sintetizzato per semplicità in una tabella di excel, per valutare se un progetto è accettabile o si può fare di meglio o è totalmente da rifare. Ovviamente tale tabella non può indagare integralmente il rispetto delle leggi regionali e dei 5 criteri fondamentali di cielobuio (CRITERI FONDAMENTALI) in quanto non può verificare se un apparecchio è a norma ed è installato correttamente. Tale tabella di calcolo permette però una valutazione in funzione di una serie di paramentri semplici ma efficaci della bontà e del rispetto degli altri criteri fondamentali ed in particolare per un intervento di:
– adeguamento di un impianto esistente (e quindi con sostegni irremovibili, interdistanze, altezze e sbracci definiti),
– realizzazione di un impianto di nuova generazione.
La tabella è di facile utilizzo:
– si compilano i dati richiesti e le sue relative sezioni,
– si leggono i risultati a fondo pagina che sono non solo un punteggio, ma anche risultati di risparmio energetico qualora questo fosse possibile (ma è sempre auspicabile cercare il meglio per ottenere risultati anche in tale ambito).
PROGRAMMA DI VALUTAZIONE PROGETTI ILLUMINOTECNICI
C’era proprio l’esigenza di dare un voto ad un progetto? La risposta è ovviamente si, per cento motivi diversi ma riassumiamo i 2 che ci sembrano quelli principali:
1- Perché in questo modo si promuovono gli aspetti delle leggi regionali che sono spesso lasciati a libero arbitrio del progettista e sono rpoprio i più importanti come l’efficienze e l’ottimizzazione degli impianti unitamente al risparmio energetico.
2- Perché c’é l’abitudine di pensare che fare progetti a regola d’arte sia sufficiente, in realtà fare impianti a regola d’arte non vuol dire farli a norma di legge, e farli a norma di legge non vuol dire fare il massimo che sarebbe possibile fare.
Vediamo ora alcuni esempi.
Esempio 1. NUOVI IMPIANTI
Quale è la differenza fra i seguenti 3 impianti d’illuminazione stradale?
il primo possiede un rapporto interdistanza altezza del sostengo pari a 2,5 (impianto solo a regola dell’arte in molte regioni italiane) il secondo pari a 3.7 (impianto a regola d’arte e conforme alle leggi regionali che impongono tale rapporto minimo) ed il terzo pari a 5.
I 3 impianti hanno sostegni con altezze uguali e i valori di luminanza a terra sono tutti simili e rispettano le norme di settore.
Quindi a parità di condizioni è sufficiente fare un impianto a regola d’arte? NO
A parità di condizioni e sufficiente fare un impianto a regola d’arte e a norma di legge? Per chi non ha ambizioni particolari si. Ma chi vuole proporre il meglio nel suo progetto e della su a rpofessionalità spesso preferisce spendere 100 euro in più per l’apparecchio ma con la consapevolezza di ridurre il numero di sostegni (il cui costo arriva al migliaio di euro), la potenza installata, e per il futuro i costi energetici e manutentivi.
Utilizziamo dei numeri e supponiamo due impianti a confronto:
– Altezze sostegni 8 metri,
– Strada 2 corsie per senso di marcia larga 7 metri e sorgenti da 70W
– Valori similari di luminanza Lm, Uo, Ul
Caratteristiche impianti a confronto
Impianto 1 (solo a regola d’arte)
Interdistanze 20 metri
Impianto 2 (a regola d’arte e conforme alle leggi che richiedono rapporto interdistanza altezza pari a 3.7 min)
Interdistanze 29.5 metri
Impianto 3 (a regola d’arte e ad elevate performance)
Interdistanze 40 metri
La differenza fra un impianto d’illuminazione solo a norma e quello ad elevate performance è spesso data dall’apparecchio illuminante, ed in termini economici vale pe rogni km di strada:
1- Costo INIZIALE
Impianto 1(a regola d’arte): 75.000 €, Impianto 2(a norma di legge): 54.400€, Impianto 3(performante): 42.500€
Questo equivale a dire che l’impianto performante costa 32.500€ in meno…. Nonostante si sia usato un prezzo del primo apparecchi di 150€, di 250€ per il secondo e di 350€ per il terzo (che è evidentemente sin troppo alto).
2- Risparmio energetico
Costo dell’energia: Impianto 1(a regola d’arte): 1.617 €, Impianto 2(a norma di legge): 1.100 €, Impianto 3(performante): 808€
Questo equivale a dire che l’impianto performante costa la metà ogni anno dell’impianto solo a regola dell’arte e cioè 809 € in meno. E questo per l’intera vita dell’impianto stimata identica e di soli 25 anni.
3- Risparmio manutentivo
Costo manutentivo: Impianto 1(a regola d’arte): 920 €, Impianto 2(a norma di legge): 624 €, Impianto 3(performante): 460€
Questo equivale a dire che l’impianto performante costa la metà ogni anno dell’impianto solo a regola dell’arte e cioè 460 € in meno. E questo per l’intera vita dell’impianto stimata identica e di soli 25 anni.
é evidente ora cosa voglia dire la differenza fra i tre impianti e come un apparecchio che costa 350€ ha anche ragione di costarlo s epermette queste performance.
Esempio 2. RIFACIMENTO IMPIANTO ESISTENTE DOTATO DI LAMPADE A VAPORI DI MERCURIO
L’intervento riguarda la sola sostituzione delle sorgenti luminose. Consideriamo i seguenti tipi di interventi su umpianti identici con le stesse altezze ed interdistanze. Anche in questo caso è spesso l’apparecchio a fare la differenza:
INTERVENTO 1:
Sostituzione delle sorgenti luminose da 125W ai vapori di mercurio con sorgenti da 70W al sodio alta pressione.
INTERVENTO 2:
Sostituzione delle sorgenti luminose da 125W ai vapori di mercurio con sorgenti da 100W al sodio alta pressione.
L’impianto con le lampade al sodio da 70W garantisce un risparmio complessivo annuo di 1094 € contro quello con lampade da 100W che garantisce un risparmio da 620 € a fronte di un rientro negli investimenti di 7.1 anni contro i 9.8 anni. Tale cifra può essere ridotta sino a pay back in 4-5 anni.