La Stampa – 17/4/2003 Sezione: Vivere Roma
… abbraccia l’antichità: l’idea di uno dei giganti Una spirale di neon azzurro, lunga 50 metri che sarà visibile anche dalla strada. Fino al 30 giugno sarà l’opera di Mario Merz, uno dei più importanti esponenti dell’Arte Povera, a lasciare il proprio segno nell’antichità, così come avevano fatto in precedenza Marina Abramovic, Kosuth, Moschetti, Pistoletto, Bianchi per il progetto «Giganti. Arte contemporanea nei Fori Imperiali», ideato da Ludovico Pratesi e Alessandra Maria Sette. Il neon, che s’è inaugurato ieri, resterà acceso 24 ore al giorno nel Foro di Cesare del I sec. a.C. e sarà una presenza costante adagiata nel panorama monumentale dell’area archeologica, la cui imponenza verrà sottolineata dall’abbraccio della spirale.
La particolare forma dell’installazione – elemento ricorrente nel percorso artistico di Merz e tema cui è dedicato il libro collegato alla mostra, in uscita a maggio con l’editore Hopefulmonster – ha origine in natura (Merz pensa alla spirale della chiocciola) ma è anche una riflessione sul tempo e sullo spazio condotta attraverso i principi che regolano la matematica. Il neon infatti – che in altre opere circonda i celebri «igloo dell’artista o si arrampica sui muri – è costituito dalla successione della serie numerica elaborata da Fibonacci (1-1-2-3-5 e così via). Allestimento a cura di Costantino D’Orazio, è stato realizzato con il sostegno di ACEA.