Si trasmette un atto pubblico fatto dal difensore civico di Jesi a protezione del territorio Marchigiano allo scopo di sensibilizzare gli amministratori pubblici su problemi legati all’inquinamento luminoso. Da: Difensore Civico
Inviato: martedì 30 agosto 2005 19.31
A: CARDINALI Raimondo; VECCHIONI Luciano
Cc: sindaco; MONTECCHIANI Rossana; OLIVI Daniele; Direttore Generale; ROMAGNOLI Giovanni; PASTORE Valeria; CICCARINI Antonio; MAZZALUPI Eleonora
Oggetto: Illuminazione palestre via Zannoni – Inquinamento luminoso
Mi viene segnalato che da alcune settimane sono stati accesi i fari che illuminano l’esterno delle palestre di via Zannoni. Questi fari non sono puntati direttamente sul perimetro delle palestre, ma piuttosto in alto, tanto che quelli rivolti verso via del Molino finiscono per illuminare i palazzi circostanti, creando apparentemente qualche disagio ai residenti.
Al riguardo vorrei dei chiarimenti circa la funzione di queste luci che a quanto mi risulta sono piuttosto potenti, e sul perché siano puntate anche verso le finestre delle case.
Colgo l’occasione per sensibilizzare i destinatari sulla problematica dell’inquinamento luminoso, che non è solo un problema da astrofili (quale io purtroppo non sono), ma può essere causa di disturbi nel riposo e ovviamente di sprechi di energia, oltre che avere un impatto sulla sicurezza e sull’estetica. Basta guardare Jesi dall’alto delle colline circostanti per vedere come molta illuminazione sia puntata direttamente verso il cielo, disturbando la visione notturna e comunque risultando largamente inutile; inoltre come tra gli elementi distintivi della città finiscano per individuarsi poche insegna luminose evidentemente sovradimensionate rispetto alle caratteristiche della città stessa (e stridenti con la bellezza del centro storico anche nella sua versione notturna). Per motivi simili non vale l’equazione più illuminazione = più sicurezza, dovendo invece essere presa in considerazione la qualità degli impianti e la correttezza dell’installlazione.
Per il che sarebbero opportuni provvedimenti, anche di carattere regolamentare, volti a moderare l’impatto di molte installazioni obiettivamente sgradevoli, sovradimensionate, inadatte o mal collocate. Immagino si tratti dunque di selezionare quando sia possibile i livelli minimi di luminanza ed illuminamento consentiti dalle normative UNI, evitare per i nuovi impianti l’adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera, limitare l’uso di proiettori ai casi di reale necessità in ogni caso mantenendo l’orientazione del fascio verso il basso (e anche provvedere ad un censimento e ad una valutazione delle caratteristiche dell’impiantistica pubblica e privata esistente…), adottare sistemi automatici di controllo e riduzione del flusso luminoso dopo le ore ventidue e adottare lo spegnimento programmato integrale degli impianti ogniqualvolta ciò sia possibile, tenuto conto ovviamente in maniera congiunta dei profili della sicurezza, del risparmio e dell’estetica.
Questi accorgimenti, per quanto delineati sommariamente e senza la necessaria perizia da parte mia, apparentemente non vengono adottati in maniera sistematica nella nostra città.
Mi richiamo ovviamente anche alla disciplina normativa (in particolare alla L.R.10/02) e, infine, segnalo le fonti web che ho consultato:
http://www.lightpollution.it/cinzano/web2/prepagina.html
http://www.astrofilitrentini.it/mat/inqlum.html
http://cielobuio.org/marche.php
Per opportuna conoscenza la presente viene inoltrata anche ai responsabili politici e tecnici, ai vari livelli, dei settori che mi sembrano astrattamente interessati.
In attesa di un cortese riscontro e di eventuali commenti, porgo i miei migliori saluti.
Il difensore civico
Samuele Animali