Gli astrofili dichiarano guerra al faro del pub

La Provincia di Como – 5 Luglio 2005

Una richiesta al Sindaco caratese: “Faccia spegnere quella luce: impedisce di vedere le stelle” Carate – Un faro “pubblicitario” che disturba. E parecchio. Tanto da chiedere il sollecito intervento dell’amministrazione comunale e del comando della polizia locale. Sono i soci del coordinamento per la protezione del cielo notturno «Cielobuio» e del «Brera Astronomical Observatory», che ha una sede anche a Merate, in provincia di Lecco, a formalizzare la richiesta al sindaco Marco Pipino: si vuole, in estrema sintesi, si spengano definitivamente «i fari di luce di altissima potenza diretti verso il cielo» posti nei pressi di un pub che sorge lungo la statale 36 in territorio comunale di Carate, dal momento che «il rispetto del cielo notturno costituisce una prerogativa imprescindibile, nessuno può arrogarsi il diritto di farne un uso proprio». «L’inquinamento luminoso rappresenta oggi la principale causa di invisibilità della maggior parte dei fenomeni astronomici e produce, inoltre, gravi danni all’ecosistema interferendo, in particolare, con i cicli biologici – spiegano i firmatari della richiesta giunta in Comune a Carate – Tant’è che in Lombardia è operativa una legge sulle misure urgenti in tema di risparmio energetico e di lotta all’inquinamento luminoso, che nell’articolo 6, comma 9, vieta espressamente su tutto il territorio regionale l’utilizzo, per meri fini pubblicitari, di fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo». «Cielobuio» rappresenta ottanta fra associazioni di astrofili, osservatori pubblici, istituti di ricerca e professionisti illuminotecnici e ha raccolto solo in Lombardia oltre 25 mila firme attraverso una campagnadi sensibilizzazione spesso accolta con favore anche dagli amministratori pubblici. «I fari risultano inoltre costituire una pericolosa fonte di disturbo per ciò che concerne la viabilità e quindi la sicurezza in tutta la zona in cui i fasci luminosi sono visibili, in contrasto con l’articolo 23 del nuovo codice della strada – concludono gli esponenti del coordinamento – Per questo auspichiamo un immediato intervento affinché questa illuminazione socialmente inutile venga fatta spegnere in via definitiva». Ora la parola passa all’amministrazione comunale, che a giorni esprimerà il proprio parere.

Antonella Crippa

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