UN PAESE AMICO DELLE STELLE: IL PRIMO D’EUROPA

Inserto di “L’eco di Bergamo” – 24 Novembre 2004

I lampioni rivolti all’ingiù evitano la dispersione della luce e consentono risparmi del 35% sulla bolletta
Premiato al Politecnico di Milano l’impiano di illuminazione che non “oscura” la volta celeste

C’è un paese in alta Valle Seriana che ha rinnovato l’intero impianto di illuminazione in modo da “proteggere” la luce delle stelle. E che grazie a questo progetto ieri ha ottenuto il premio “Innovazione amica dell’ambiente 2004”; secondo Legambiente e Regione Lombardia. Villa d’Ogna è, infatti, il primo paese in Europa ad aver adottato un impianto ecocompatibile, in grado di ridurre la dispersione di energia luminosa, di far risparmiare sulla bolletta e di far risaltare la luce delle stelle.
Nelle notti in cui il cielo è terso, infatti, è piacevole sostare nelle tranquille piazzette del paese ad ammirare il luccichio delle stelle per ricordarsi dell’immensità e della bellezza del Creato. Tutto questo grazie al rivoluzionario sistema di illuminazione di cui si è dotato con lungimiranza il piccolo centro di 1.850 abitanti dell’alta Valle Seriana. Un progetto portato avanti insieme all’associazione di astrofili “Cielo buio” di Varese, presieduta dall’ingegnere bergamasco Diego Bonata. Non disperdendo la luce dei lampioni verso l’alto, il sistema consente di limitare l’inquinamento luminoso del cielo, di illuminare meglio le strade, di potenziare la visuale di chi guida e, di conseguenza, di garantire una maggior sicurezza ai pedoni. Senza trascurare, infine, il fatto che così si risparmia il 35% rispetto ai tradizionali impianti e si potenzia del 20% l’illuminazione media del suolo, dove serve.
Così ieri al Politecnico di Milano è stato consegnato al sindaco Angelo Bosatelli il premio “Innovazione amica dell’ambiente 2004”, assegnato da una giuria di esperti del Politecnico e Università Bocconi, Legambiente, Camera di Commercio milanese, Centro comune ricerca della Commissione europea, Fondazione Cariplo, Arpa, Ambiente Italia e Fondazione Lombardia per l’ambiente, “Se si considera che i concorrenti per l’assegnazione di questo riconoscimento erano 106 e che noi siamo stati tra i soli cinque enti premiati – dice soddisfatto il primo cittadino di Villa d’Ogna – la nostra gioia è ancora maggiore. Un grazie va anche al progettista Luciano Mecca e all’associazione Cielobuio, all’ufficio tecnico comunale guidati dall’architetto Enea Oprandi e alle ditte esecutrici dei lavori”. Sottolinea Luciano Mecca, titolare dello studio che ha progettato l’impianto di illuminazione, costato oltre 500.000 euro: “Per i 395 nuovi punti luce in paese abbiamo utilizzato portalampade con regolazione automatica e luci al sodio ad alta pressione”.
Tra gli altri premiati, la società ST Microelettronica di Agrate Brianza che ha studiato un programma di “mobility management” per ottimizzare gli spostamenti da casa al lavoro dei suoi 800 dipendenti, e l’associazione di meccanici ciclisti che apre un centro di assistenza tecnica al capolinea del metrò di San Donato a Milano per i pendolari che arrivano in metropolitana in bicicletta. “La giuria – aggiunge Bosatelli – si è orientata sulla scelta di proposte semplici e con impatto molto diretto sulla vita quotidiana. E questo per dimostrare che l’innovazione spesso non dipende solo da marchingegni avveniristici e ultracostosi, ma da come ci si organizza: nel mettere insieme risorse esistenti rivisitandole per creare qualcosa di nuovo. E il nostro impianto di illuminazione è stato premiato proprio perché riduce la dispersione luminosa, alleggerisce la bolletta e fa risaltare le stelle”.

Enzo Valenti

Noi paladini del Cielo

Il profilo sinuoso di Cassiopea o l’esatta geometria del Carro, il volto frastagliato della Luna o il mare bianco della Via Lattea. Mica facile ammirarli quando ci si trova nel bel mezzo di luci invasive, capaci di mangiarsi pezzi di cielo e inghiottire intere costellazioni. Inquinamento luminoso lo chiamano, ma forse sarebbe da definire alterazione dello stupore, “corruzione della meraviglia”. Perché non è facile lasciarsi incantare dal fascino della Volta Celeste quando c’è il rischio di trovarsi con gli occhi giganti come quelli di una falena. Chissà poi se guardando il cielo da una delle nostre città Giacomo Leopardi avrebbe scritto il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” o Kant avrebbe avuto l’intuizione del “cielo stellato sopra di me e la legge morale in me”.
Per salvaguardare il cielo notturno e promuovere iniziative contro l’inquinamento luminoso, dal 1997 opera in Italia l’associazione “Cielo buio”; un nome, un programma. Ha sede a Varese, conta più o meno 250 iscritti, l’adesione di circa 120 tra associazioni , enti e istituti sparsi sul territorio nazionale, un sito internet (www.cielobuio.org) che in due anni ha raccolto qualcosa come 750 mila contatti e un presidente bergamasco, l’ingegner Diego Bonata. “Cielo buio – spiega Bonata – è nata per iniziativa di un gruppo di astrofili. Per ovvie ragioni noi appassionati di astronomia siamo stati i primi a capire quanto fosse necessario promuovere un’illuminazione che non andasse ad oscurare il cielo notturno. Tanto più che nel 1998 l’Unesco ha dichiarato il cielo patrimonio dell’umanità”.
La prima azione di “Cielo buio” è partita con lo scopo di far approvare dalla Regione una legge contro l’inquinamento luminoso. Il Consiglio regionale ha dato il suo si il 27 marzo 2000. “La legge – continua Bonata – ha avuto consensi sia da destra che da sinistra. Per questo provvedimento il Consiglio regionale nel 2001 è stato premiato dall’International dark sky association”. E ora è arrivato il riconoscimento anche per Villa d’Ogna, Comune all’avanguardia in Europa in questo settore. “Villa d’Ogna – afferma ancora il presidente di Cielo buio – è un esempio. Amministrazione comunale e professionisti hanno dimostrato attenzione al problema e ci hanno creduto”. Certo restano ancora luoghi contaminati da un’eccessiva illuminazione. “Un esempio sono le mura di Città Alta – conclude Bonata – : quei fasci di luce che hanno il solo scopo di far vedere le mura dall’autostrada sono uno scempio. In compenso, nell’ultimo anno, il Comune di Bergamo sta facendo tutto a norma: arredo urbano, illuminazione stradale, giardini”.

Nicola Andreoletti

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