Eco di Bergamo – 31 Luglio 2004
Comune di Grassobbio
Piano di illuminazione comunale, rinnovati i quadri elettrici. E scattano le norme per i privati. GRASSOBBIO Un piano innovativo, presente in pochi altri Comuni della Bergamasca, e comunque, a Grassobbio, giunto alla fase più avanzata: è il piano regolatore comunale dell’illuminazione. Lo ha redatto e presentato al Consiglio comunale Alberto Battistini titolare di uno studio di progettazione elettrotecnica a Bergamo. Dal 1996 Battistini e il Comune di Grassobbio lavorano per attivare un piano che si attenga alle normative europee (recepite dalla Regione Lombardia) sul risparmio dell’energia elettrica e l’abbattimento dei disturbi luminosi.
“Siamo partiti per tempo ed abbiamo già ottenuto significativi risultati”, spiega Battistini. E infatti dal 1996 ad oggi è triplicata la rete di illuminazione a Grassobbio, ma i comuni non sono aumentati, prima si cambiava una lampada ogni novemila ore circa, adesso ogni 24mila ore circa. Il risparmio è avvenuto con la sostituzione di anno in anno di tutti i quadri elettrici e del arco lampade del paese. “o abbiamo fatto a poco a poco – continua Battistini – perché i quadri sono molto costosi. C’è stato un investimento iniziale per l’acquisto e l’installazione dei primi due nuovi quadri, il resto è venuto da sé, perché con il risparmio di energia e di soldi dell’anno precedente abbiamo acquistato altri quadri elettrici. Grassobbio è il primo Comune in Bergamasca ad aver sostituito tutti i quadri elettrici vecchi con altri specifici per il risparmio energetico”.
E questo significa: cambiare una cinquantina di lampade all’anno, invece delle cinquecento di prima; cambiare una quindicina di reattori all’anno invece dei circa 140 come prima; sostituire 10 accenditori anziché 80. I nuovi quadri elettrici intervengono sulle luci pubbliche dalle 22:30 all’alba, con un abbassamento del livello di illuminazione. E il piano regolatore dell’illuminazione entra anche nella sfera privata: dal prossimo settembre chi realizzerà nuove costruzioni dovrà presentare il piano di illuminazione esterna. Il Comune darà di volta in volta indicazioni tenendo conto della sicurezza del traffico e delle persone, dell’arredo urbano, dell’economia energetica.
I criteri del piano avvertono che occorre valutare l’aspetto ambientale nelle sue vesti diurna e notturna, studiare le intensità, contenere i volumi di luce evitando invasioni su facciate e finestre di abitazioni o verso il cielo. E non è tutto qui: a settembre potrebbe essere pronto un sistema con cui un messaggio sms (sul telefonino) avverte la ditta di manutenzione se vi sia qualche guasto o una linea spenta. Dovremo saperlo prima ancora che qualche solerte cittadino, come adesso avviene, telefoni al Comune”, aggiunge Battistini. La successiva evoluzione sarà un software che segnalerà su una mappa il luogo esatto del guasto.
Emanuele Casali