La Rivista Luce sul n.1/04 pubblica la smentita dell’Avv. Di Sora

La rivista d’illuminotecnica organo ufficiale dell’AIDI pubblica sul numero 1/04 la lettera dell’avvocato Di Sora, presidente dell’International Dark Sky Association Italia – con la smentita ufficiale di quanto più volte pubblicato sulla stessa rivista in merito alle presunte affermazioni del Direttore Esecutivo dell’I.D.A. americana, in favore del vetri curvi e della norma UNI10819.

A tal proposito si riporta il testo della lettera dell’avvocato Di Sora e, visto che è già stato pubblicato, per chi volesse leggere la lettera in inglese di David Crowford lo consulti al seguente indirizzo: http://cielobuio.org/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=339
18/2/2004

Dr. Stefano CETTI
Presidente AIDI
Via Saccardo, 9
20134 – MILANO
Direttore Responsabile
di LUCE
Via Saccardo, 9
20134 – MILANO

OGGETTO: Richiesta rettifica articoli sui nn. 5 e 6/2003 di Luce.

In qualità di Presidente della Sezione italiana dell’I.D.A. e di concerto con il Dr. David CRAWFORD (Direttore Esecutivo dell’I.D.A. americana), formulo la presente per richiedere, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 L. 8/2/48 n° 47 e con riserva di azione legale, la rettifica, previa pubblicazione su LUCE della presente e dell’allegata nota in lingua originale e nel dovuto rilievo, in relazione a quanto attribuito falsamente, sia al Dr. CRAWFORD che alla stessa I.D.A., sull’utilizzazione dei corpi illuminanti full cut-off e sul loro presunto maggior dispendio energetico rispetto a quelli con coppa prismata (concetti mai espressi dal Dr. CRAWFORD o comunque sostenuti dall’I.D.A.).

Sono al corrente che analogo fuorviante comportamento sia stato assunto nell’audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati del 14/10/2003, allorquando le stesse argomentazioni, destituite di fondamento storico e discutibili anche sotto il profilo scientifico, sono state riproposte ai Parlamentari presenti a mezzo di un documento.

Ho già inviato una mia nota di chiarimento ai competenti Organi parlamentari nella quale ho esposto il punto di vista dell’I.D.A. producendo la comunicazione del Dr. CRAWFORD.

Con un successivo documento farò pervenire delle osservazioni al Presidente dell’AIDI che, sono certo, non mancherà di apprezzarne il contenuto tecnico, politico e propositivo.

Debbo tuttavia rilevare che non certo con tali azioni sarà possibile pervenire ad una soluzione positiva e concorde sulla legislazione riguardante l’inquinamento luminoso.

Infatti, ancora una volta e con sconcertante miopia, si vuole ridurre il problema ad un’inutile querelle “vetro piano-vetro curvo”, omettendo di valutare tutti gli altri fattori e argomenti, affrontati da numerose leggi regionali e del tutto sconosciuti alla norma UNI 10819 (che prevede dispersioni di flusso luminoso ben superiori a quelle di cui si parla negli articoli – fino al 23% per essere chiari -).

Voglio sperare che il nuovo Presidente dell’AIDI non permetta che l’organo di stampa dell’Associazione si presti al gioco di chi, dopo aver impedito la possibilità di approvare una valida legge nazionale, pretende ora di dimostrare, con ogni mezzo, di avere ragione, nella piena consapevolezza di aver perso una battaglia non solo tecnica ma anche e soprattutto politica!

A riprova di quanto affermato milita non solo il fatto che numerose di queste leggi regionali, pur con prescrizioni tecniche diverse, hanno totalmente escluso qualsiasi riferimento alla predetta norma ma anche la circostanza che in tempi recenti, con grande responsabilità e realismo, la stessa ASSIL ha dichiarato ufficialmente di abbandonare la UNI 10819 per valutare la possibilità di approvare una legge nazionale che parta da altre prescrizioni tecniche, più serie.

E’ del tutto evidente che questa politica di chiusura, al limite dell’oscurantismo, ha portato l’AIDI ad essere isolata sia dal punto di vista scientifico che da quello politico e istituzionale, favorendo così l’attuale frammentazione legislativa.

Indubbiamente un bel risultato di cui spero il Presidente vorrà prendere atto, ponendo fine “all’era dei tecnocrati” che fino ad oggi ha contraddistinto il poco edificante operato di codesto Ente.

Pur non pretendendo di avere ragione totalmente e di offrire “soluzioni blindate” ritengo che l’I.D.A. (sia in Italia che nel resto del mondo) abbia più volte dimostrato di proporre misure largamente condivise da quei produttori e progettisti che si sono posti l’obiettivo di risolvere la problematica dell’inquinamento luminoso in modo serio, professionale e senza inutili e speciosi pregiudizi, spesso autenticamente autoreferenziali.

Queste considerazioni vengono confermate sia dalla pubblicazione I.D.A. allegata che dalla documentazione esistente nel ns. sito web (www.darksky.org) che smentiscono del tutto quanto affermato, in modo improvvido, negli articoli per cui si chiede la rettifica, nel documento prodotto alla Camera dei Deputati e anche in alcuni convegni tenutisi in tempi recenti.

Appare quindi manifesto il notevole danno di immagine per l’Ente che ho l’onore di rappresentare in Italia e che verrà solo in minima parte riparato con il richiesto (e dovuto) atto correttivo.

A disposizione per qualsiasi forma di collaborazione che non comporti il ritorno a metodi, scelte e argomentazioni che hanno dimostrato tutti i loro limiti porgo distinti saluti.

IL PRESIDENTE
Avv. Mario DI SORA
Direttore Osservatorio Astronomico di Campo Catino

Commenti chiusi