NO A LUCI INUTILI

INQUINAMENTO luminoso, un attentato all’ambiente – Una legge ci restituirà le stelle – Articolo di Luigi Prestinenza su LA STAMPA “Questo INQUINAMENTO luminoso, un attentato all’ambiente di cui si parla ancora poco e che gli stessi ambientalisti, presi da altre battaglie, una volta ignoravano.”
Inizia così l’articolo di Luigi Prestinenza su LA STAMPA di oggi 14 gennaio 2004. Il dibattito sull’inquinamento luminoso, anzi la polemica, sono arrivati anche in Sicilia, regione che ha visto negli anni più recenti dilatarsi a dismisura non tanto l’illuminazione pubblica quanto il suo cattivo uso “…. troppe luci mal dirette, – prosegue l’articolo – lateralmente e verso l’alto, e accese per tutta la notte, pure quando ci si potrebbe accontentare di livelli d’illuminazione più bassi, nelle strade e nelle piazze svuotate dalle lunghe e fredde nottate invernali. Conseguenza: il cielo stellato in tutta la sua bellezza è ormai una rara apparizione, a meno di inattesi black-out. Il problema non è soltanto siciliano, se ne sta occupando il parlamento nazionale, e le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera hanno già proceduto a un’ampia consultazione degli esperti: in primo piano i rappresentanti delle associazioni che si battono contro le luci parassite, da «Cielo Buio» alla International Dark Sky Association nonché quelle degli astronomi professionisti (SAIt) e non professionisti (UAI)….”.
Prestinenza si auspica che presto si arrivi a “…… Una legge nazionale – e speriamo una buona legge ….” comunque necessaria proprio perché dieci Regioni hanno già legiferato autonomamente (e non sempre felicemente) sull’argomento.
“Fra queste il Veneto, che è stato il primo, poi Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Lazio e altre. La legge meglio concepita è quella proposta e approvata in Lombardia, dove un discreto numero di comuni l’ha già tradotta in proprie misure e regolamenti; la più applicata è quella del Lazio, grazie all’impegno di associazioni locali e agli interventi tempestivi di esperti, sul posto. Ed è questo dell’informazione e dell’applicazione il punto essenziale. Va evitato, a livello nazionale, che in un medesimo settore vigano norme disparate……..”
L’articolo conclude auspicando che in Sicilia le due proposte di legge presentate in assemblea regionale, discusse in un affollato convegno a Riposto, non tardino a convergere in un unico testo, ma soprattutto che possa essere intanto approvata una mozione di orientamento per il governo isolano.
“Non mancano comunque già adesso gli esempi felici di amministrazioni comunali – conclude Prestinenza – come quella di Catania che hanno prescritto alle ditte concessionarie norme intese al rinnovamento graduale degli impianti e al risparmio nei consumi, già espresso da cifre notevoli; o come quella di Paternò, uno dei centri più popolosi della provincia etnea, che si è dotata autonomamente di un proprio regolamento”.

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