é scontro tra i due poli sul Mucrone illuminato

La Stampa – 10 dicembre 2003

Centrosinistra e ambientalisti contro la provincia BIELLA

Anche l’illuminazione del Mucrone diventa scontro politico. L’iniziativa del presidente della Provincia Orazio Scanzio ha suscitato le critiche del centro sinistra. Ha cominciato l’esponente della Margherita Marziano Magliola: in una lettera ha sollevato una serie di perplessità sull’operazione (costo 84 milioni di lire) presentata invece dal centrodestra come un contributo a valorizzare il territorio. Al fianco di Magliola si è schierata Pro Natura e il consigliere comunale, nonché presidente della sezione locale dell’associazione ambientalista Roberto Mondello, in un secondo documento sottolinea come a suo parere il progetto di Scanzio vada contro una precisa legge regionale. «La Regione Piemonte emanò il 24 marzo del 2000 la legge n.31 dal titolo ‘’Disposizioni per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche” che dice espressamente all’art.2 : “Ai fini della presente legge viene considerato inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e in particolare modo verso la volta celeste,…Si intende per inquinamento ottico qualsiasi illuminamento su oggetti e soggetti che non è necessario illuminare” – scrive Mondello -. L’art. 5 invita le Province ad applicare la legge e a farla applicare». Irata la replica di Scanzio: «Il Signor Magliola la sa lunga e, protesta per la “simbolica” illuminazione del Mucrone, un “regalo” dell’Amministrazione Provinciale, dell’Associazione di volontariato Alpina e della Pietro Micca, che hanno scelto un modo estremamente insolito ed originale per magnificare un particolare molto conosciuto dell’immaginario biellese. Probabilmente non è mai stato a Torino, dove i suoi compagni di schieramento (dispiace ricorrere alla faziosità, ma tale sembra l’inclinazione del nostro censore) spendono da anni centinaia di milioni, forse miliardi, per una manifestazione dal titolo “Luci d’Artista”.Il Monte dei Capuccini, i numeri di Fibonacci sulla Mole, le luci natalizie per le strade del centro ed anche della periferia, esaltati come un’operazione geniale, hanno riempito le colonne dei giornali specializzati d’arte. Ma ciò che a Torino va bene non va a Biella, dove anche il presidente dei pronaturalisti protesta per l’inquinamento luminoso; forse non ha ancora visto le ultime installazioni di illuminazione permanente della città, prime fra tutte quelle di piazza Martiri, per non ricordare gli addobbi, fortunatamente solo provvisori, per il periodo natalizio, o il “Ponte delle Signore”. Ma a Torino sono gli artisti che che pigiano sull’interruttore! È vero, però non vorrà certo usare un argomento così retrò, distinguendo l’elettricista dall’artista». Ma la replica di Scanzio non ha posto fine alle polemiche, anzi. Così il presidente della Margherita e capogruppo provinciale Riccardo Valz Gris ha firmato un appello dai toni pacati ai coautori dell’operazione Mucrone illuminato, l’Associazione Alpina di Sordevolo e la Pietro Micca di Biella, per convincerli che seppure si tratta di «un intervento assai limitato nel tempo…e l’impiantistica non costituirà un elemento invasivo dell’ambiente naturale» è un «intervento sbagliato». Il perchè sono proprio le mille luci che cita Scanzio in un crescendo che sembra non finire mai, mentre invece «è lecito chiedersi se esiste un limite od uno spazio dai quali è giusto rimanere distanti, per rispetto del buio e del silenzio che anche il Natale dovrebbe amare». E più chiaramente ancora «L’illuminazione del Mucrone non è una tradizione da creare e da mantenere». A Scanzio invece riserva una stoccata «non si amano le montagne riempendo le nostre creste di vie ferrate o illuminando il Mucrone…Ci sorge il dubbio che il tanto amore per l’ambiente conclamato contro la centrale a cippato di Mongrando, per la quale ha rilasciato per altro una regolare autorizzazione per lo scarico dei fumi in atmosfera non sia in realtà che semplice opportunismo». La polemica sul Mucrone è già rimbalzata anche in Regione dove i consiglieri di Rifondazione comunista Papandrea e Contu hanno presentato una interrogazione per chiedere alla giunta di «porre fine ad un uso scandaloso delle risorse energetiche e per tutelare l’equilibrio ambientale dei monti biellesi».

m. al.

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