Il Corriere di Viterbo del 18/08/2003
Inquinamento luminoso, nuove regole della Regione
La Pisana tutela il cielo notturno VITERBO – Il cielo di notte non è solo per i poeti e gli innamorati: è un bene ambientale e come tale va tutelato, risparmiando, inoltre, anche sui consumi energetici. È questa la filosofia di base del regolamento attuativo della legge regionale 23 del 2000 che la giunta del Lazio, presieduta da Francesco Storace, ha approvato all’unanimità su proposta dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Maria Saraceni. A partire dal giorno successivo alla pubblicazione del regolamento sul bollettino ufficiale della Regione Lazio (Burl), tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna di qualsiasi tipo, anche a carattere pubblicitario, pubblico o privato, dovranno attenersi alle disposizioni adottate dalla giunta. Per gli edifici monumentali, non potranno più essere utilizzati impianti diretti dall’alto verso il basso se non intercettati da superfici della struttura illuminata. Sarà obbligatorio spegnere gli impianti di luminosi di capannoni, industrie, imprese entro le ore 24 nel periodo dell’ora solare e all’una di notte durante l’ora legale. Vengono, inoltre, stabiliti i parametri massimi per le sorgenti luminose di tutti gli impianti, pubblici o privati. Sarà inibito l’uso di fari roteanti, fasci di luce, messaggi luminosi. Inoltre, tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della legge 23 del 2000 e non in regola con le norme del regolamento dovranno essere obbligatoriamente modificati o sostituiti entro novanta giorni. Infine, entro 4 anni dalla data di entrata in vigore, tutti gli impianti preesistenti dovranno adeguarsi a queste nuove norme. La Regione e i Comuni potranno avvalersi dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (Arpa) per effettuare i controlli dell’inquinamento luminoso.