Coprifuoco per i monumenti

La Stampa – 02/07/2003
PER EVITARE IL RISCHIO DI BLACK-OUT SI OSCURERANNO UN’ORA PRIMA LA GRAN MADRE E ALTRE CHIESE
Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, già nell’inverno scorso, decise di mettere un interruttore alle 20 mila lampadine della Torre Eiffel, «perché restassero accese soltanto per i primi 10 minuti di ogni ora, alla stregua di un albero di Natale». La parola d’ordine, per un primo cittadino che a suo tempo dichiarò pure guerra all’eccesso di campi elettromagnetici attorno alla capitale, va da sé, è «risparmio energetico». Oggi, reso attuale dall’emergenza «black-out», c’è un provvedimento simile anche per i monumenti torinesi. Lo ha preso, ispirandosi alla civica amministrazione parigina, l’assessore all’Illuminazione Roberto Tricarico. E così, ieri mattina, per la gioia di chi odia gli sprechi, dei contatori dell’Aem e – ultimo, ma non per importanza – dell’ex assessore all’Ambiente Paolo Hutter, che fu il primo a parlare dello «spegnimento anticipato» dei monumenti cittadini, la giunta comunale ha approvato una delibera che oscura con qualche ora di anticipo, su esempio di quanto già realizzato per la Mole Antonelliana, alcuni dei principali monumenti cittadini.
«In linea con le politiche di razionalizzazione dell’illuminazione pubblica – dice il comunicato diffuso ieri da Palazzo civico – l’amministrazione comunale ha disposto di allineare l’orario estivo di accensione e di spegnimento dell’illuminazione decorativa di alcuni monumenti a quello della Mole Antonelliana, illuminata dalle 21,44 alle 2». Il provvedimento fissa lo stesso tipo di «timer» anche alla Gran Madre di Dio, al Borgo Medievale e al Palazzo Paravia di piazza Statuto. Prossimamente, anche il Monte dei Cappuccini verrà spento anzi tempo: «Non appena sarà possibile – spiega l’assessore – separare l’impianto che illumina la chiesa da quello del piazzale antistante». Tutti i week-end però, vale a dire nelle sere di venerdì e sabato – le luci decorative dei quattro monumenti resteranno accese fino alle 3. Quanto si risparmierà, ogni anno, in termini energetici, attuando questi «tagli»? «Un 36 per cento per ogni monumento» dice Tricarico. E aggiunge: «E’ una decisione presa con grande senso dell’equilibrio, perché contempera le giuste esigenze di promozione della città con la necessaria razionalizzazione del consumo energetico». E’ ovvio, che gli ultimi allarmi e minacce di black-out lanciati dall’Aem hanno convinto gli amministratori di Palazzo civico a imprimere un’accelerata alla delibera: «Potrà anche sembrava un piccolo sforzo, ma intanto si fa – commenta l’assessore – non si possono chiedere sacrifici solo ai cittadini». In ogni caso, all’orizzonte, spuntano novità legate al mondo dei kilowatt. Stamattina alle 9, in Prefettura, si terrà un vertice per rivedere l’orario dell’illuminazione pubblica cui parteciperanno dal sindaco Chiamparino, al presidente della Provincia Bresso, sino all’assessore regionale alla Sanità D’Ambrosio. Il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale ha comunicato ieri ad Aem Torino che «sulla base dell’andamento di esercizio del sistema elettrico nazionale non si riscontra l’esigenza di utilizzare distacchi programmati di carico» per la giornata di oggi. Nessun black-out, dunque.

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