La Stampa 9/4/2003 – Sezione: Vivere Milano L’OBIETTIVO è ambizioso: riportare con un sistema d’illuminazione l’antica atmosfera in uno degli angoli storici di Milano, l’area compresa tra Piazza dei Mercanti, la Loggia degli Osii, il Palazzo della Ragione e il Palazzo dei Giureconsulti. Per farlo, il Comune si è rivolto al mago riconosciuto della fotografia cinematografica. Vittorio Storaro elaborerà un progetto d’illuminazione permanente «per ricreare l’antica cittadella raffigurata nel celebre quadro del 1744 di Bernardo Bellotto, intitolato “Palazzo dei Giureconsulti e il Broletto a Milano”. Il piano passerà poi al vaglio della giunta comunale e della Soprintendenza, poi sarà realizzato. Tempi? «Mi auguro di poter inaugurare la nuova illuminazione al più presto, spero l’anno prossimo», dice il vicesindaco Riccardo De Corato, titolare della delega all’Illuminazione pubblica. In assenza di date sicure, le uniche certezze sono che il Comune non scucirà un euro (paga il Cosmit, società ideatrice del Salone del Mobile) e il curriculum dell’autore del progetto. Storaro è infatti l’unico, tra i direttori della fotografia contemporanei, a poter vantare tre premi Oscar: il primo nel 1979 per «Apocalypse Now» di Francis Ford Coppola, due anni dopo per «Reds» di Warren Beatty, l’ultimo nel 1987 per «L’ultimo imperatore» di Bernardo Bertolucci. «La luce è conoscenza – dice – perchè se non vediamo, non conosciamo. L’energia è tutto e noi ne facciamo parte». Oggi Storaro ha 64 anni e insegna all’Accademia delle Arti e delle Scienze dell’immagine. Il suo corso s’intitola «Scrivere con la luce». Il prossimo capitolo nel cuore di Milano. Se non per scaramanzia, si potrebbe chiamare «Alba di luce».