Da La Stampa del 10/11/2002, sezione Vercelli IL COMUNE VALORIZZA I MONUMENTI CON SUGGESTIVI GIOCHI
D´ILLUMINAZIONE
Luci accese sulla Vercelli antica
Sinagoga rischiarata fino alle prime ore della notte Risplendono anche Torre dell´Angelo e Sant´Andrea
VERCELLI – Le luci si accendono alle 21 e l´immagine che in queste sere viene offerta ai vercellesi è suggestiva: la sinagoga, una dei gioielli più preziosi della Vercelli antica, risplende fino alle prime ore della notte grazie alla nuova illuminazione fatta installare dal Comune. Le «prove tecniche», così sono state definite dall´assessore ai Lavori pubblici Michele
Cressano, hanno preso il via l´altra sera e il risultato è sotto gli occhi di tutti: i lampioni, che rischiarano la parte del tempio che si affaccia su via Foa, regalano grande fascino all´intera strada. «La sinagoga – spiega Paolo Pomati, che
organizza i tour guidati di Ar.Tur.O. – è una delle tappe più gettonate durante i nostri itinerari, in cui si danno appuntamento non solo i vercellesi ma anche alcuni gruppi di turisti provenienti da fuori provincia. La facciata è bellissima, mentre all´interno, potendo disporre di fondi,
sarebbe necessaria un´accurata operazione di recupero, anche perchè durante l´ultima giornata della `´Vercelli a piedi´´ la zona del tempio è stata visitata da mille persone: una cifra più che eloquente». Fra l´altro in un periodo in cui serpeggia l´antisemitismo un po´ in tutta Europa la valorizzazione della sinagoga si può interpretare come un segnale forte e chiaro.
Ed è pure di pochissimi giorni fa l´intitolazione di una via all´ingegner Giuseppe Leblis, figura nobile della nostra città che sacrificò la sua vita per salvare la madre e la sorella.
Leblis si fece catturare dai nazifascisti e morì ad Auschwitz nel `44. Luci puntate, però, non solo sul tempio di via Foa, ma anche su alcuni fra i principali e più amati monumenti del
capoluogo: tutte le sere, in piazza Cavour, i fari rischiarano la torre dell´Angelo. Ma le luci si accendono anche sulla basilica di Sant´Andrea, fiore all´occhiello del nostro patrimonio architettonico, dove solo da pochi mesi si sono
conclusi i lavori di restauro dell´antico pavimento in coccio-pesto. Il fondo bruno-rossastro adesso ricalca quello originale che è stato eroso dai secoli.
Inviato da Giancarlo Gotta