Trieste: Illuminazione pubblica, nuovo look in città

Il Piccolo – 24 Ottobre 2002

Gli eleganti «pastorali» e gli impianti a muro in stile nascondono un’anima tecnologica Da via Giulia a corso Italia, da largo Santos a Cittavecchia. E poi ancora Opicina, Basovizza e Trebiciano.
Con un impegno economico complessivo di 2 milioni 417 mila euro (per i quali è stato contratto un mutuo quindicennale), il Comune si appresta a compiere un’operazione di radicale maquillage sull’illuminazione pubblica. Maquillage che per il centro cittadino si tradurrà nella sostituzione dei corpi illuminanti in ferro, decisamente vecchiotti giacché datati tra gli anni Sessanta e i Settanta, con nuovi impianti in ghisa (su piloni o a muro) studiati, puntualizza l’assessore Maurizio Bucci, con l’intento di farne un elemento caratterizzante del capoluogo giuliano. La giunta municipale ha infatti approvato la delibera con cui incarica l’Acegas di procedere alla realizzazione dei nuovi punti luce, operazione questa che rientra nei lavori di manutenzione straordinaria previsti dal contratto di gestione dell’illuminazione pubblica siglato tra Comune e ex municipalizzata.
I nuovi lampioni che appariranno lungo alcune arterie del centro – corso Cavour, una parte delle Rive e piazza della Libertà – saranno del tutto simili a quelli che, già piazzati lo scorso anno sulle Rive e nella zona di piazza dell’Unità, furono battezzati con il nome «modello Trieste» dal sindaco Roberto Dipiazza (ai cui gusti si deve il colore giallo delle luci pubbliche comparse qua e là). Si tratta di esemplari progettati pensando al patrimonio dell’illuminazione pubblica esistente agli inizi del secolo scorso, e recuperato per quanto possibile dal’Acegas. Con il benestare della Soprintendenza, gli esperti di Comune e Acegas hanno messo a punto il modello in collaborazione con la Neri, una azienda di Longiano (Emilia Romagna) che produce manufatti per illuminazione e arredo urbano in ghisa recuperando forme e materiali antichi.
L’operazione, come si diceva, è partita dalle Rive, dove già da mesi si possono vedere i nuovi impianti lungo la carreggiata, dal palazzo delle Generali fino all’hotel Savoia e nelle zone limitrofe, come ad esempio via del Mercato vecchio. Rimasti i candelabri a cinque fiamme a illuminare piazza dell’Unità, sono stati recuperati i modelli dei vecchi «pastorali» (i piloni con la parte finale ritorta), dotati però di un’anima tecnologica: al cilindro in rame viene adattato un globo standard (abbellito da una retinatura confezionata artigianalmente) la cui caratteristica è quella di avere inserita all’interno una parabola che orienta il flusso di luce esclusivamente verso il basso. Tutti i corpi illuminanti inoltre utilizzeranno lampade ad alta efficienza e a scarica in gas ai vapori di sodio (le stesse ora utilizzate negli impianti già montati in via del Mercato vecchio).
Adesso dunque l’operazione prosegue con l’installazione dei lampioni – tutti di nuova fabbricazione – nelle altre zone del centro: alcuni, quelli destinati alla zona Rive e dintorni, avranno i piloni più massicci; altri saranno più semplici sottili. A questi modelli si aggiungeranno quelli a muro.
Sette lampioni «modello Trieste» andranno a sostituire i vecchi pali in ferro sulle Rive, dall’altezza dell’hotel Savoia in direzione Campo Marzio. Nella zona di Cittavecchia, in via del Teatro Romano, via Punta del Forno, via della Muda Vecchia, via Malcanton, largo Granatieri e largo Riborgo, saranno 29 i piloni da posizionare cui si aggiungeranno cinque lanterne «artistiche» in via Malcanton. Nuovo look anche per la via Mazzini, dove spunteranno 17 lanterne artistiche così come in corso Italia, dove verranno posizionati bilateralmente 36 nuovi punti luce per altrettanti «pastorali». Nella stessa zona, in piazza Benco e in via degli Artisti sono previste 10 «lanterne artistiche».
La sostituzione dei lampioni riguarderà anche l’area di piazza della Libertà accanto a largo Santos, via Gioia e corso Cavour: sono previste in tutto 47 coppie di «pastorali», mentre in largo Santos verrà raddoppiato il numero delle lanterne già esistenti.
Nuova illuminazione in vista anche per l’arteria Battisti-Giulia. Trentuno i corpi illuminanti – sempre di tipo decorativo – che saranno installati lungo via Battisti, mentre il cosiddetto progetto «Giulia 2» prevede il rinnovo degli impianti dall’incrocio tra le vie Giulia e Rossetti fino a largo Giardino. In questo ambito è prevista anche una nuova illuminazione per il monumento a Domenico Rossetti, che avrà a disposizione tre proiettori.
Fin qui l’operazione che riguarda il centro cittadino, e che verrà attuata secondo i tempi concordati con l’Acegas nell’ambito del piano complessivo che riguarda il rinnovo dell’illuminazione pubblica. Anche sull’altipiano però ci sono, come si diceva, novità in vista: a Trebiciano sarà rinnovata l’illuminazione lungo la provinciale e nelle strade del paese; a Basovizza sono 48 i nuovi punti luce previsti; un intervento è in scaletta a Opicina, lungo via Isidoro e nelle zone limitrofe.

p.b.

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