Campania: approvata la Legge anti I.L.

Comunicato Stampa
del 2 Luglio 2002, relativo all’approvazione della Legge contro l’Inquinamento Luminoso in Campania. Il 2 luglio il Consiglio Regionale della Campania ha votato all’unanimità la legge a tutela dall’inquinamento luminoso il cui iter era iniziato oltre due anni fa.

L’inquinamento luminoso é causato dalla dispersione incontrollata della luce della illuminazione pubblica e privata verso il cielo piuttosto che verso il suolo dove é richiesto illuminare per consentire lo svolgimento delle attività notturne dell’uomo. Gli effetti indesiderati di questa dispersione sono diversi: l’efficacia della illuminazione (in particolare quella stradale) si riduce notevolmente costringendo a sovradimensionare gli impianti per ottenere i risultati voluti; la luce che sfugge verso l’alto costituisce uno spreco di preziosa energia che viene generata da processi che sono a loro volta fonte di inquinamento ambientale. Tale spreco é calcolato per l’Italia in almeno 400 milioni di euro (poco meno di 800 miliardi delle vecchie lire); infine tutta questa luce dispersa verso l’alto attenua, anche per la riflessione dovuta alle polveri presenti in atmosfera, la luce proveniente dalle stelle impedendone la visione in maniera più o meno accentuata secondo le condizioni locali di illuminazione.

La UAI, particolarmente attraverso la CNIL.(Commissione Nazionale Inquinamento Luminoso), ha collaborato con le Istituzioni al fine di rendere tale legge la più aderente possibile alla realtà della Regione Campania.
Anche se il testo originario é stato parzialmente rimaneggiato in sede di Commissione Consiliare, i risultati raggiunti sono senz’altro da considerarsi lusinghieri: si vieta, tra l’altro, l’illuminazione di elementi e monumenti del paesaggio naturale, sgombrando il campo da progetti quali quello di un anno addietro dell’illuminazione del Vesuvio e, idea emersa nei primi mesi di quest’anno, dell’illuminazione dei Faraglioni di Capri.

Una razionalizzazione dell’illuminazione come quella prevista nella Legge approvata in Campania consente una riduzione dei consumi energetici (e quindi un minore inquinamento dovuto soprattutto al minor utilizzo dei combustibili fossili per la produzione di energia elettrica) e il graduale recupero della visione del cielo stellato.

Alle Delegazioni e alle Associazioni di Astrofili aderenti alla UAI sono demandati compiti di controllo e di collaborazione sia al fine della sensibilizzazione del pubblico al problema, sia riguardo la segnalazione delle fonti di inquinamento. Vengono, inoltre, tutelati gli osservatori astronomici presenti in regione.

Un altro elemento da non sottovalutare é l’istituzione, nei parchi esistenti in regione, di aree aperte al pubblico adibite alla divulgazione e alla didattica della Astronomia: i cosidetti “Parchi delle Stelle” così come era previsto in un vecchio progetto di legge nazionale. Queste aree potranno essere gestite dalle Associazioni aderenti alla UAI in collaborazione con gli Enti Parco.

Un altro piccolo tassello si aggiunge alla tutela del cielo stellato in Italia (nemmeno tanto piccolo, però, se consideriamo che l’area metropolitana di Napoli é una delle più degradate d’Italia sotto il profilo dell’inquinamento luminoso).

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