Consulenze sull’Illuminazione e la nebbia dell’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris di Torino a firma dell’Ing. Paolo Soardo,
richiesta dalla 3M Utalia SpA.
Nel testo si dice fra l’altro …
“”il secondo fenomeno con cui deve fare i conti la circolazione automobilistica è la diffusione delle minuscole goccioline d’acqua che compongono la nebbia. Come è noto, la diffusione della luce emessa dai proiettori di un’autovettura porta alla creazione di una luminanza di velo davanti agli occhi del guidatore (il così detto “muro bianco”), con una conseguente ulteriore riduzione della distanza di visibilità. Ciò avviene anche per la luce emessa da un impianto di illuminazione, la cui presenza in condizioni di nebbia può essere controproducente, provocando anche una riduzione della distanza di visibilità a causa dell’aumento della luminanza di velo e dando al guidatore un effetto psicologico di maggior sicurezza, con una conseguente inconscia spinta ad aumentare la velocità oltre i limiti di sicurezza.””
Quindi il colore della luce che sia gialla, rossa o bianca non centra, è la quantità e la sua predisposizione che risulta pericolosa.