Questa mattina a Padova si è tenuto un importante incontro con tema : LUCE: VIVERE LA CITTà al quale hanno partecipato amministratori pubblici e tecnici comunali, rappresentanti degli illuminotecnici, installatori e progettisti, e alcuni di noi di VenetoStellato, avvisati da Leopoldo Dalla Gassa. L’incontro è stato voluto dalle tre organizzazioni ANCI (Associazione Comuni Italiani), FEDERELETTRICA (Federazione imprese elettriche e servizi elettrici) e ASSIL (Associazione produttori di illuminazione) che hanno presentato a Padova un comune accordo di collaborazione, con durata biennale, che ha per oggetto naturalmente l’illuminazione degli spazi della città.
Dopo le solite presentazioni e saluti iniziali viene presentato l’accordo tra le tre organizzazioni e i relatori iniziano a illustrare le loro posizioni e proposte. Nullo o quasi ogni riferimento sulle norme antinquinamento luminoso, solo cenni sulle UNI 10439 e 10819.
A questo punto è iniziata una carrellata di belle frasi del tipo:… La presenza massiccia di luce artificiale nel panorama notturno delle città diviene oggi un argomento dai significati culturali fondamentali…”, oppure :……L’illuminazione è poi anche valorizzazione ambientale e dunque sinonimo di qualità urbana…..” e così via.
In teoria tutte cose belle, ma senza alcun cenno esplicito all’Inquinamento Luminoso.
Ad un certo punto vengono presentate alcune diapositive, ma sono troppo buie e qualcuno grida: “C’è troppa luce!” . é un momento molto comico: nessuno riesce a spegnere completamente le luci della sala !!!
Prende la parola l’assessore all’ambiente del comune di Padova, con un intervento intelligente che spiazza un pò i relatori e che in sintesi dice: “Cari signori, guardate che la gente non vuole illuminare di più, ma vuole illuminare meglio, questo dovete insegnarci a fare; dovete insegnarci a “spegnere le luci” al momento giusto, dovete insegnarci a ottimizzare le risorse”.
Gli illuminotecnici si guardano perplessi.
Intervengono in seguito Dalla Gassa, per far notare, tra l’altro, che la norma UNI 10819 non è valida ove in contrasto con le varie leggi regionali e Biondani per ribadire la latitanza di molti comuni nella seria progettazione degli impianti.
Gli ultimi interventi degli illuminotecnici sono più “morbidi” e noto una certa “preoccupazione” tra loro; si parla di collaborazione cono gli astrofili, dei reciproci vantaggi nel gestire una luce “che non scappa via” ma che deve essere “controllata”.
La mia impressione sull’effetto della nostra presenza al convegno è nettamente positiva: se quei signori pensavano di poter fare i conti senza considerare l’esistenza delle associazioni come le nostre, credo che abbiano capito che siamo ben presenti.
Anche le conclusioni del convegno, esposte dal coordinatore Riccardo Valvassori, mi sembrano positive: “…c’è bisogno di più qualità della luce…. la gente non vuole più luce, ma luce giusta al punto e nel momento giusto….. ci vuole estrema attenzione per il Cielo notturno…. c’è bisogno di pianificazione degli interventi e sono necessari il confronto e la collaborazione tra le parti e non lo scontro…”.
Le date dei prossimi analoghi incontri sono :
Firenze – 8 febbraio per Toscana, Umbria e Lazio
Modena – 13 febbraio per Emilia Romagna, Marche Abruzzo e Molise.
Foggia – 22 febbraio per Puglia, Campania, Calabria.
Bergamo, 28 febbraio per la Lombardia.
Invito i presenti, a integrare o correggere eventuali inesattezze.
Arrivederci a Verona sabato 27.
Silvano Tocchet