Vetro piano si, vetro piano no. Come ottenere 0 cd/klm a 90°ed oltre. Cari amici, vi scrivo questa breve relazione per fare un pò di chiarezza riguardo ai diffusori a vetro piano.
Il vetro piano è sicuramente un ottima soluzione per evitare la dispersione di luce sopra l’orizzonte causata dagli apparecchi stradali.
Questa soluzione ha però aimè un difetto, infatti, il vetro quando è colpito dalla luce con un incidenza troppo bassa tende ad essere riflessa all’interno. Potete facilmente simulare questo fenomeno utilizzando una torcia elettrica e puntandola molto inclinata verso un piano di cristallo.
Noterete che la luce viene riflessa verso l’alto. Per osservare meglio il fenomeno usate un foglio di carta bianca posta perpendicolarmente sopra il vetro e davanti alla torcia. Guardate il Disegno 1 allegato per capire meglio.
Disegno 1
Oltretutto la luce più inclinata dovrà attraversare il vetro diagonalmente e quindi per uno spessore maggiore con un conseguente decadimento della luce.
Per realizzare un buon impianto di illuminazione si dovrebbe impiegare un apparecchio che diffonda la luce con le massime intensità luminose verso i 70 – 80° di inclinazione. Così facendo è possibile assegnare una certa interdistanza tra palo e palo, garantendo sempre una uniformità di luce accettabile.
Utilizzando apparecchi con vetro piano si dovrà tenere in conto di questo fenomeno e quindi ridurre l’interdistanza palo-palo.
Chi è contro le leggi anti I.L. solleva questo problema. é successo anche recentemente nell’articolo apparso sulla rivista LUCE. I nostro amici illuminotecnici, ma solo quelli “particolarmente motivati” più da interessi economici che dalla ricerca tecnica e scientifica in ambiti illuminotecnici, criticano la legge Lombarda, riportando le osservazioni che Vi ho esposto ma dimenticando però che nella legge Lombarda non si parla di vetri piani.
Costoro, forse non sanno o fanno finta di non sapere che si possono realizzare benissimo apparecchi con emissione 0 cd/1000 lm sopra i 90° anche senza vetro piano.
L’apparecchio, molto semplice ed intuitivo, che ovvia anche al problema della riflessione è rappresentato nel disegno 2.
Disegno 2
In questo caso, utilizzando una coppa trasparente curva, però incassata all’interno dell’armatura, si risolve sia il problema dell’I.L. che il
problema della riflessione del vetro a bassi angoli.
Infatti la luce emessa a bassi angoli uscirebbe quasi perpendicolarmente rispetto al vetro, vedi disegno3.
Disegno 3
Anche il vetro più trasparente potrebbe diffondere una piccola parte della luce che lo attraversa, in tutte le direzioni, magari perché coperto di polvere. Ma se il vetro nella sua interezza rimane al di sopra del bordo dell’apparecchio anche la poca luce che potrebbe filtrare non potrà mai uscire dal bordo, vedi disegno 4.
Disegno 4
Sicuramente dopo questa breve chiacchierata avrete molto più chiaro il problema ed affronterete le “disinteressate” critiche alla Legge della Regione Lombardia (ed a tutte le altre leggi regionali) con tranquillità e consapevolezza. NESSUNA legge regionale per la lotta all’inquinamento luminoso ha mai richiesto vetro piano anche se è preferibile in molti casi, e nessun astrofilo lo ha mai preteso, i metodi per rispettare le leggi anti inquinamento luminoso, esistono, sono molti e soprattutto non sono sconosciuti “agli esperti del settore” e sempre nel rispetto della legge c’é piena libertà di farlo dando sfogo alla propria fantasia.
A questo punto sono certo che se vi troverete di fronte a delle contestazioni riguardo al vetro piano, potrete controbattere efficacemente.
Alberto Duches
Alcune ulteriori note esplicative a completamento dell’argomento:
(1) In realtà apparecchi a vetro piano con il massimo del flusso emesso a 75 gradi esistono, e quindi in realtà non é vero che l’interdistanza dei pali debba essere diminuita con questo tipo di apparecchi. é chiaro che tutto dipende dalla qualità e dall’effcienza dei corpi illuminanti presi in considerazione.
(2) In ogni caso per evitare il problema della minore l’interdistanza basta alzare leggermente il sostegno dell’apparecchio. Le potenze delle lampade disponibili sono più che sufficienti anche per le luminanze esagerate della UNI10439. Molte volte i costruttori sostengono che con vetri piani è necessario installare piu apparecchi ma spesso è un pretesto per vendere piu apparecchi ai comuni.
Insomma, un ottimo apparecchio a vetro piano è migliore di uno a vetro prismatico o curvo pur totalmente schermato (Senz’altro e anche esteticamente piu elegante). Poi se sono a norma di legge ben vengano anche quello a vetro curvo completamente scermato con opportuni artefizi, ma la scelta di trovare questi artefizi non è vincente (anche ai fini dell’innovazione tecnologica) come quella di progettare nuovi apparecchi che rispettino perfettamente le nuove leggi anti inquinamento luminoso. Queste alternative non devono infatti essere un pretesto per continuare a permettere di costruire apparecchi scadenti e poco efficienti.