Il Nuovo Saggiatore – Gennaio 2002
L’Organo Ufficiale della SIF pubblica la lettera del socio Pierantonio Cinzano e relativa risposta da parte del Presidente (Prof. Franco Bassani). Caro Presidente,
lo scopo di questa lettera vorrebbe essere quello di richiamare l’attenzione della fisica italiana su un campo di studi che rischia di essere sottovalutato o trascurato perché non è abbastanza conosciuto.
Sono socio SIF ed EPS dal 1978 e conservo con piacere nel mio ufficio il Diploma che conferiva alla mia comunicazione, “Mappa della brillanza artificiale del cielo notturno in Europa da misure dei satelliti DMSP”, il premio per la migliore comunicazione della sezione Geofisica e Fisica dell’Ambiente al LXXXV Congresso SIF di Pavia. Ogni giorno mi arrabatto in mille difficoltà per cercare di sviluppare e far finanziare lo studio dell’inquinamento luminoso (inteso come l’alterazione della quantità naturale di luce nell’ambiente notturno dovuta ad immissione di luce artificiale) e dei suoi effetti, in particolare quelli sul cielo notturno che sono il mio specifico settore. Si tratta di studi che sebbene prendano avvio dall’astronomia, campo tradizionale, sono indissolubilmente legati alla fisica dell’atmosfera e alla fisica dell’ambiente. Infatti i coautori delle mie ultime tre pubblicazioni su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society sono un fisico ed un geofisico, sebbene io – confesso – abbia una laurea e un dottorato in astronomia.
Sono convinto che questa sia una strada feconda di interessanti aperture e collaborazioni con moltissimi altri settori delle scienze, non solo naturali. Un’utile apertura in più della Fisica verso le scienze ambientali e forse l’unica per l’astronomia. Basti pensare che lo studio degli effetti ambientali dell’inquinamento luminoso è stato intrapreso da pochissimi anni e già esistono numerosi studi e rapporti relativi ad effetti sui più vari tipi di animali (uccelli migratori, galli, pipistrelli, farfalle, testuggini, pesci, microorganismi, vermi, orsi, tigri, etc.), sulle piante e persino sull’uomo, e molti altri sono in corso. Gli effetti sul cielo notturno invece sono oggetto di studio da oltre trent’anni e sono stati oggetto di dibattito anche all’ONU, all’UNESCO e all’ICSU.
Molte persone si occupano di inquinamento luminoso, non solo dal lato scientifico, ma anche da quello legislativo (ci sono sette leggi regionali contro l’inquinamento luminoso in Italia), didattico (c’è un programma didattico del Ministero e uno della Unione Europea), ambientale (l’inquinamento luminoso è oggetto di interesse per le agenzie di protezione ambientale) e tecnologico (ci sono progettisti e aziende che hanno intrapreso la via di una eco-illuminotecnica amica dell’ambiente).
Il dibattito sulle leggi contro l’inquinamento luminoso, presente oggi in moltissimi paesi del mondo, fa crescere ogni giorno di più l’interesse di molti enti governativi ed ambientali per questo argomento. L’indotto di questi studi per la fisica non è trascurabile e non coinvolge solo la fisica ambientale ma anche la fisica atmosferica. Ad esempio, se un giorno si arrivasse a rendere periodico il monitoraggio della luminosità artificiale del cielo notturno su scala mondiale, ci sarebbe l’esigenza di disporre di una mappa globale tridimensionale del contenuto di aerosoli dell’atmosfera nelle notti serene “tipiche” e delle loro caratteristiche di diffusione. Un progetto mica da poco.
In conclusione, sto cercando di creare uno spazio a questi studi, fondando persino un piccolo ente non governativo per raccogliere fondi, l’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL), e già sembrano aprirsi possibilità di collaborazione con alcuni enti, anche di altri Paesi, per la fornitura di dati sull’inquinamento luminoso e alcuni osservatori astronomici sembrano interessati a richiedere al nostro gruppo di ricerca uno studio dello stato del loro cielo.
Ho sempre riscontrato ampio interesse e apprezzamento per queste ricerche nell’ambito della Fisica, come è ovvio aspettarsi. La Fisica è scienza della Natura per eccellenza. Mi auguro, caro Presidente, che la Società Italiana di Fisica ci aiuti sottolineando l’importanza dello studio delle alterazioni che l’uomo produce all’atmosfera e all’ambiente, anche per effetto dell’immissione di luce artificiale che ne altera la quantità naturale.
La ringrazio ancora una volta per l’attenzione che ha avuto nei confronti di questi studi e Le rinnovo i segni della mia più profonda stima.
Pierantonio Cinzano
risposta:
Caro Cinzano,
siamo a conoscenza del dibattito e delle discussioni sul problema dell’inquinamento luminoso e riteniamo giustificato approfondire questi studi.