La Repubblica (sito internet) – 09/04/2002
Sarà finanziata la convenzione che permette ai simboli della Puglia di splendere.
Enel e Regione trovano l’accordo, saranno illuminati 57 monumenti.
Fiat lux. E la luce fu. Cinquantasette monumenti pugliesi brillano, da qualche giorno, di un chiarore nuovo anche di notte. E altrettanti potrebbero tornare a splendere, nei prossimi mesi, se, come si mormora, sarà rifinanziata la stessa convenzione tra “So.l.e”, società del gruppo Enel, Regione Puglia e Soprintendenza ai Beni culturali che ha permesso il “miracolo” dell’illuminazione notturna delle più belle e dei migliori castelli di Puglia.
L’accordo firmato nel ’99 permette l’illuminazione artistica della Basilica di San Nicola, della Cattedrale, del Fortino e della Muraglia a Bari. A Lecce sono cinque, invece, i monumenti che scintilleranno grazie ai fari della società di gestione dell’energia elettrica: l’ex convento dei Santa Croce, palazzo Adorno, il Castello e le chiese del Gesù, di Santa Chiara e di San Matteo. Anche a Trani i marmi della splendida Cattedrale faranno a gara con i bagliori della luna riflessa sul mare. E sono in corso trattative tra il Comune, Curia e Soprintendenza (proprietaria del Castello, anch’esso interessato dal progetto) per le spese della fornitura dell’energia elettrica. «Stiamo cercando di arrivare a un accordo spiega il vicesindaco Luigi Lops il Comune si accollerebbe gli oneri ma in cambio di una clausola che preveda la proprietà comunale degli impianti dopo quindici anni. La manutenzione sarebbe espletata dall’Amet, l’azienda muncipalizzata dell’energia elettrica di recente trasformata in società per azioni». Gli impianti, comunque, sono pronti, sono stati testati a settembre. Basta solo “accendere l’interruttore”.
Fari, faretti e lampioni, posizionati in alto o incastonati nella pavimentazione, illumineranno anche il Castello di Mola, di Otranto, il Duomo di Lucera, il Castello aragonese di Taranto, la Colonna di Sant’Oronzo di Ostuni, piazza Duomo a Brindisi e tante altre bellezze della Puglia. Per predisporre questo sistema di illuminazione fu stanziato, attraverso i finanziamenti comunitari del Programma operativo plurifondo ’94’99, 24 miliardi di lire. Rimarrebbe ancora da utilizzare una cifra pari a 5 milioni di euro. L’annuncio di una convenzione bis (che potrebbe riguardare, in provincia di Bari, le Cattedrali di Altamura, Bitonto, Acquaviva e Ruvo di Puglia e un ipotetico itinerario del romanico pugliese) potrebbe arrivare stamattina, alle 9, durante la conferenza stampa di inaugurazione dell’iniziativa, alla quale parteciperanno il presidente della Regione, Raffaele Fitto, l’amministratore delegato di So.l.e., Giuseppe Nucci, e Ugo Soragni, Soprintendente per i Beni e le Attività culturali della Puglia.
L’idea di illuminare attraverso un sistema armonico ed equilibrato di luci i monumenti e i beni culturali pugliesi è destinato ad avere un grande impatto sul turismo regionale, che potrebbe contare sull’offerta di una fruizione più scenografica e monumentale delle sue bellezze architettoniche. é anche il primo grande coinvolgimento dei privati nell’illuminazione artistica dei beni culturali, cosa che in altre realtà d’Italia è iniziata da qualche anno. A Milano, ad esempio, l’Osram, l’azienda tedesca che produce lampade (e ha uno stabilimento anche a Bari) ha collaborato con la municipalizzata Aem e la Curia per dare una luce nuova a 14 chiese. Anche in questo caso è stata determinante la partecipazione della Soprintendenza ai Beni architettonici.
Davide Carlucci