L’IMPEGNO UAI NELLA LOTTA ALL’INQUINAMENTO LUMINOSO:
DAL SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE LEGISLATIVE AL CONTROLLO DEL TERRITORIO DA PARTE DEGLI ASTROFILI
Anche quest’anno, come di consueto, si svolgerà la Giornata Nazionale sul problema dell’inquinamento luminoso, ormai arrivata alla sua 13^ edizione.
Questa manifestazione, ideata e proposta inizialmente dall’Unione Astrofili Bresciani, ma subito sostenuta dall’UAI dall’IDA, dall’Associazione Cielo Buio e numerose altre Associazioni, rappresenta un unicum nel suo genere.
Infatti, una volta l’anno, tutte le associazioni di astrofili sono chiamate a compiere una serata specifica sul tema dell’inquinamento luminoso, che attanaglia e limita sempre di più le possibilità osservative non solo degli amanti del cielo ma anche di tutti i cittadini.
Un breve consuntivo, dopo lo svolgimento di numerose edizioni, è d’obbligo, sopratutto nei confronti dei numerosi soci distribuiti in tutta Italia.
In un quadro ricco di luci e ombre spiccano due aspetti importanti: il primo è che in tutti questi anni, anche se non in modo capillare, il termine inquinamento luminoso è stato conosciuto ed accettato da tutti, tanto da essere riportato anche nei vocabolari e nelle enciclopedie.
Numerosi enti locali, come comuni e regioni, hanno cercato di dare un contributo con propri provvedimenti, regolamenti o leggi, richiesti e spinti a gran voce dai gruppi di astrofili più agguerriti.
L’unico obiettivo fino ad oggi mancato, per la verità in modo parziale, è l’approvazione di una vera e propria legge nazionale che riconosca definitivamente il problema cercando di risolverlo in modo altrettanto definitivo o, quanto meno, serio.
Malgrado i notevoli sforzi, anche dello scrivente, che preparò il primo disegno di legge che risale al 1992 e che fu presentato dall’On. lino DIANA, a tutt’oggi non è stato possibile, vuoi per la prematura morte delle varie legislature, vuoi per la frammentazione e la proliferazione dei diversi testi presentati dai rappresentanti di tutti partiti politici, addivenire ad un testo unico, serio e condiviso da tutti.
Per la verità un certo atteggiamento ostativo assunto dalle associazioni di categoria sia dei produttori che del mondo illuminotecnico, ha non poco rallentato l’iter legislativo del tanto agognato provvedimento.
Negli ultimi anni questo modo di fare, che si è ritorto contro queste associazioni come un vero boomerang, è cambiato per lasciar posto alla nascita di un dialogo non più tra nemici ma tra interlocutori portatori di diversi interessi (a mio avviso in buona parte compatibili).
Tuttavia alcuni risultati di grande spessore sono stati raggiunti; basti pensare alle Leggi Regionali della Lombardia, dell’Emilia-Romagna, delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo, del Lazio e della Campania (tutte molto o abbastanza rigorose e restrittive) che hanno rappresentato un punto di svolta ormai imprescindibile, anche nella prospettiva del varo di una legge nazionale.
A questo riguardo va segnalato l’impegno dell’On. Valerio CALZOLAIO che ha presentato un suo disegno di legge (n° 697), purtroppo “inquinato” sia dalla commistione con gli altri testi presentati, per la redazione del così detto testo unico, che per la mancanza di decisionismo tecnico da parte delle Commissioni parlamentari (le quali hanno fatto un bel minestrone di tutte le proposte giunte).
Oggi più della metà del territorio nazionale è salvaguardato da norme riguardanti l’illuminazione esterna; per la verità non tutte buone (basti pensare alle leggi Piemonte e Valle d’Aosta o anche Veneto in misura minore).
In ogni caso non basta l’esistenza di una legge severa per assicurare la tutela del cielo notturno agli astrofili.
É necessario anche un impegno informativo e formativo proprio da parte degli astrofili in questa materia attraverso due azioni:
1) piena conoscenza tecnico-scientifica del problema e delle sue soluzioni;
2) risolutezza e attenzione nel monitoraggio del territorio al fine di verificare e chiedere il rispetto delle varie leggi vigenti da parte di tutti i soggetti.
Solo così diventa possibile ottenere risultati soddisfacenti, peraltro diffondendo una sempre maggior conoscenza dei principi prescritti dalle leggi stesse.
L’UAI ovviamente favorisce questo tipo di attività collaborando sia con l’IDA, che rappresento in Italia, che con l’Associazione Cielo Buio.
Ci auguriamo quindi che anche quest’anno l’edizione della Giornata sul problema del’inquinamento luminoso venga svolta in più città possibili e con la richiesta, da parte di tutti i gruppi astrofili, di effettuare lo spegnimento delle luci, almeno per qualche ora.
Eventuali manifestazioni in tal senso possono essere segnalate direttamente al sito UAI (sezione AstroIniziative) per un’adeguata pubblicizzazione.
Mario Di Sora
Vice-Presidente UAI
Presidente IDA italiana