Oggetto: Legge regionale per il risparmio energetico e contro l’inquinamento luminoso Egr. Sig. ……………….,
il 2 marzo 2000 è stata approvata dal Consiglio Regionale del Lazio la Legge Regionale n° 23 (“MISURE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI E DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO PROVOCATO DAGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE ESTERNA”), che dopo il consenso del Ministero competente è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10/05/000.
In tema di lotta contro l’Inquinamento Luminoso (IL), si erano già verificati alcuni precedenti, la Legge 22/97 della Regione Veneto, un’analoga Legge della Regione Valle d’Aosta ed alcuni regolamenti comunali. Nel febbraio 2000 sono state approvate leggi simili anche dai Consigli Regionali di Lombardia, Piemonte e Toscana.
Tutte queste leggi hanno avuto come promotori Astronomi ed Astrofili inizialmente animati dal porre fine allo scempio provocato dall’eccesso di luce nella volta celeste.
Studiando più attentamente il problema, è stato accertato come vi sia un grosso spreco energetico dovuto ad una cattiva ed irrazionale illuminazione delle nostre città. Ma come si sa, approfondendo gli studi spesso emergono anche effetti collaterali imprevisti. Ci si è accorti infatti, come la cattiva illuminazione comporti problemi di sicurezza stradale, di salute per esseri umani ed animali e grosse ripercussioni anche sul mondo vegetale.
Le nostre ricerche non ci hanno fatto credere di essere “originali”, guardandoci attorno abbiamo constatato come in altre realtà, americane ed europee, il problema fosse già emerso da qualche anno.
Dopo queste evidenze, in Lombardia si è dato vita a “CieloBuio”, la prima Mailing List (ML) di oltre 70 associazioni di astrofili e di professionisti, per dare battaglia a questa forma di inquinamento. Oggi la ML non conta solo gli studiosi del cielo, ma anche illuminotecnici, associazioni ambientaliste e singoli cittadini, inoltre non è più relegata alla sola regione, ma varca i confini anche nazionali, tanto è vero che il 31 maggio 1998 siamo stati invitati come relatori a Parigi al primo congresso Europeo contro l’IL.
Non dimentichiamo inoltre che sia WWF che commissioni ONU (Simposio di Vienna del 12.7.99), in loro istanze hanno preso posizione contro l’IL a favore della protezione del Cielo Notturno.
L’IL è la forma di inquinamento con più crescita rispetto agli altri, infatti peggiora in modo esponenziale, con il 7% di incremento annuo. È una crescita scompensata, ove forti concentrazioni luminose creano sul territorio zone a macchia di leopardo che impediscono una corretta e continua percezione visiva: chiazze ove la troppa luce si alterna al troppo buio.
Alcune informazioni sugli effetti negativi dell’IL
a) in quanto a sicurezza sulle strade è risaputo come la luce diffusa generi un fondo luminoso continuo che induce un affievolimento dei contorni delle strade, riducendo la capacità di rilevare la profondità degli oggetti esistenti (banchine, marciapiedi, pali, ecc.),
b) l’occhio umano mal si adatta alle variazioni improvvise di luce ormai usuali su strade e parcheggi. Queste condizioni sono un fattore altamente abbagliante che ci priva della corretta visione della strada per alcuni minuti, In situazioni di nebbia ed umidità le difficoltà si accentuano in quanto si crea un alone impenetrabile dai fari delle autovetture,
c) non dimentichiamo poi che illuminare a giorno strade e parchi provoca effetti d’ombra al di là di coni di luce, tali zone possono divenire rifugio per malintenzionati. Non esiste alcuna evidenza di una correlazione tra aumento dell’illuminazione e diminuzione del crimine. Anzi, negli USA e in alcune aree metropolitane londinesi è stato registrato un aumento degli atti vandalici in zone di nuova illuminazione. A questo proposito è utile leggere alcune “information sheet” dell’IDA sez. americana. (http://www.darksky.org/ida/info51.html – http://www.darksky.org/ida/info63.html)
Anche nel Codice della Strada vi sono norme riguardanti i fenomeni di abbagliamento e prescrizioni relative alla pubblicità stradale fastidiosa (art. 23, 47, 51 ed art. 234 1° comma).
In Italia numerose Prefetture (di cui potremo fornire elenco e relative circolari) hanno avviato indagini sul territorio od hanno chiesto chiarimenti ai comuni in merito alle luci irregolari che possono provocare abbagliamento ottico.
d) disturbi del sonno e dei ritmi circadiani,
e) peggioramenti nei soggetti affetti da morbo di Alzheimer,
f) Modificazione della fotosintesi clorofilliana: nei parchi urbani e non solo, si crea un grave squilibrio ambientale ai danni di flora e fauna privati delle naturali ore di buio con conseguenze disastrose sull’ecosistema.
Alcuni dati sul risparmio energetico.
Annualmente in una media nazione come l’Italia, se fossero applicate adeguate leggi anti IL,
– si avrebbe un risparmio energetico di 300-500 miliardi di lire,
– si potrebbero risparmiare 464.645 tonnellate di combustibile,
– si avrebbe una bolletta energetica dell’importazione di combustibili meno cara di 77 miliardi di lire,
– si risparmierebbero 16,4 miliardi di imposte per le aziende produttrici d’energia elettrica, quindi bolletta meno cara per i cittadini,
– non si brucerebbero 1.480.000 tonnellate d’ossigeno,
– non s’immetterebbero nell’atmosfera 1.356.000 tonnellate di anidride carbonica.
In un comune campione di 500.000 abitanti si avrebbe un risparmio di 250-300 milioni di lire per la sola illuminazione pubblica.
Da rilevazioni effettuate a Civitavecchia, si è giunti alla conclusione che lo spreco energetico complessivo equivale a circa 471 milioni di lire annue per una superficie di soli 70 Kmq.
Da questi dati si evince come l’adeguamento degli impianti ad una buona normativa anti IL comporti una diminuzione dei costi che gravano anche sulle casse degli enti locali.
Dobbiamo tornare al buio? No. È sufficiente tenere presente le naturali capacità dell’occhio umano.
Non vogliamo oscurare le città, bensì suggeriamo di progettare impianti con maggiore criterio ed in ottemperanza delle leggi regionali, al fine di ottenere una migliore e più razionale illuminazione al suolo, di abbattere drasticamente l’illuminazione dispersa lateralmente ed in cielo e combattere lo spreco energetico.
Dopo questa breve presentazione “CieloBuio” si rivolge ai destinatari della presente per offrire: il suo appoggio locale all’applicazione della legge regionale, alcuni validi strumenti per l’adempimento degli atti formali richiesti dalla legge e la sua massima collaborazione ai tecnici comunali ed ai progettisti al fine di facilitare per quanto possibile il rispetto della nuova normativa di legge.
La nostra disponibilità si articola come segue:
– Incontri informativi per illustrare la legge. Facciamo presente che tale legge è stata da noi promossa, nonché seguita nel suo iter in Commissione Ambiente. Infine i nostri tecnici sono stati consultati da più consiglieri regionali di diversi raggruppamenti politici (di maggioranza e minoranza) fino all’approvazione finale della legge regionale.
– Favorire la scelta della tipologia delle attrezzature e delle apparecchiature da utilizzare le cui caratteristiche sono conformi alla legge regionale.
– Monitorare gli impianti esistenti per favorirne il successivo adeguamento (nei termini e nei tempi di legge).
– Consigliare sull’adozione di lampade con maggiore efficienza luminosa, sia nei nuovi impianti che in quelli da convertire.
– Rilevazione dell’inquinamento luminoso sul territorio e opportune correzioni da apportare (nel rispetto della nuova legge).
– Supporto nella realizzazione di piani di illuminazione, ordinanze di applicazione della legge, capitolati di appalto e per gare d’appalto, etc…
Alleghiamo quindi alla presente, sperando di farvi cosa gradita:
– copia della legge della Regione,
– linee guida alla comprensione dell’inquinamento luminoso, alla legge regionale, ed alla soluzione dei principali problemi ad esso legati,
– regolamento comunale tipo anti IL,
– capitolato illuminazione tipo, anti IL, per le gare di appalto della progettazione degli impianti,
– capitolato d’appalto per impianti di illuminazione secondo i termini di legge anti IL,
– linee guida per la stesura di Piano d’illuminazione tipo e per la realizzazione di impianti d’illuminazione secondo i termini di legge in base alla suddivisione del territorio in aree omogenee e critiche (realizzazione di impianti di illuminazione per: strade extraurbane, urbane, residenziale, centri storici, grandi aree e impianti sportivi),
– elenco delle persone referenti in caso di richieste informazioni tecniche,
– elenco degli aderenti a CieloBuio.
Restando a Vs. disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento, porgiamo cordiali saluti.