UNI11248 – Non è vero che la norma favorisce il declassamento degli ambiti illuminati con sorgenti bianco-blu

Una affermazione, spesso diffusa oggi dalla maggior parte di produttori di apparecchi a LED, è che l’utilizzo di sorgenti a elevata resa cromatica (anche del tipo agli ioduri metallici) permette di ridurre di una categoria l’illuminazione nella classificazione delle strade secondo la norma UNI11248.
Questa affermazione, basata su evidente “interesse” di parte, non è per nulla vera: basta leggere la norma e ce ne accorgeremo.

Innanzitutto la norma UNI11248 richiede che il PROGETTISTA redattore del PROGETTO ILLUMINOTECNICO classifichi il territorio e lo illumini sulla base di una adeguata  analisi dei rischi, che permetta di identificare dove sia possibile ridurre e dove sia invece necessario incrementare l’illuminazione in funzione di specifiche criticità. Questo comporta che:

– I progetti illuminotecnici non possono essere redatti per corrispondenza dai produttori di apparecchi illuminanti, ma solo da un progettista
– Il progetto illuminotecnico e la classificazione del territorio, senza analisi dei rischi controfirmata da un progettista, non ha alcun valore.

PERCHE’ LA NORMA UNI11248 NON PERMETTE DI DECLASSARE CON I LED IN AMBITO STRADALE:

Il riferimento, malamente interpretato, è il prospetto 3 della norma UNI 11248. All’interno di questo prospetto si dice che utilizzando una resa cromatica superiore a 60 si può declassare di una categoria e quindi illuminare meno il territorio.

Peccato che leggendo attentamente quanto introduce il prospetto si scopre che:

1- Il prospetto in questione (parole della norma):
• introduce che i parametri di influenza indicati sono per esempio identificabili fra quelli del prospetto anche se non tutti sono significativi ed applicabili,
• introduce che “i valori numerici sono forniti solo a titolo informativo : è quindi evidente che non hanno valore di norm, e sono inseriti solo come esempi

2- E’ evidente inoltre che in ambito stradale NON è necessaria alta resa cromatica ed in particolar modo la resa dei LED o delle sorgenti a ioduri metallici, e tale parametro di influenza NON trova applicazione, infatti:
• nel prospetto 2, che individua i parametri di influenza in ambito stradale, la resa cromatica non è presa neppure in considerazione!
• infine tutti gli esempi dell’APPENDICE A per “valutare la variazione della categoria illuminotecnica in funzione del tipo di strada e del valore dei parametri di influenza significativi”, non prende neppure in considerazione (come è giusto che sia) la resa cromatica come parametro significativo in ambito stradale.

Conclusione: Indipendentemente da numerose leggi regionali che vietano gli ioduri metallici o LED in ambito stradale, le lampade al sodio alta pressione sono e rimangono le lampade più idonee in ambito stradale.

Classificazione Integrazioni:
Parametri importanti non citati dalla norma “Abbagliamento”
E’ evidente, e lo mostrano molti studi sulla fisiologia dell’occhio e sul suo invecchiamento, che uno degli elementi più deleteri nella percezione degli ostacoli e nella visione notturna siano gli abbagliamenti, la cui influenza nella visione aumenta al crescere dell’età e con l’utilizzo degli occhiali. L’impiego di apparecchi totalmente schermati, per intenderci a 0cd/klm a 90° ed oltre (come prescrivono 12 leggi regionali), permette di ridurre notevolmente l’abbagliamento e la luminanza velante prodotta dagli abbagliamenti. Questo è sicuramente un parametro, non citato nella nroma perchè dipendente dall’apparecchio, che si potrebbe benissimo utilizzare per declassare il territorio in quanto effettivamente migliora la visione, riduce gli abbagliamenti, aumenta il confort visivo anche in ambiti pedonali e di valorizzazione.

Gli apparecchi che rispondono a questa classe di ridotto abbagliamento sono i G7 (0.49cd/klm a 90° ed oltre), come consigliati dalle norme CIE dove siano richiesti bassi abbagliamenti, e per l’appunto sono anche gli apparecchi OBBLIGATORI in 12 regioni italiane.

 

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