Il turismo delle stelle, cioè il turismo alla ricerca di un cielo notturno incontaminato, è un fenomeno piccolo ma in crescita. Questo è quanto si legge in un articolo del BBC News Magazine (link all’articolo) uscito online lo scorso 3 Gennaio.
Infatti, fra le persone in cerca di ambienti naturali ed incontaminati per le vacanze, è crescente l’attenzione alla qualità del cielo notturno. L’articolo parla in particolare della Scozia, dove esiste il primo Dark Sky Park d’Europa riconosciuto ed istituito dall’International Dark Sky Association (IDA) nel 2009. Ovviamente, continua l’articolo, il cielo stellato non è un’attrattiva sufficiente per poter contare su un elevato numero di visitatori ma sicuramente può contribuire allo sviluppo turistico delle zone rurali. Gli operatori stanno comprendendo il fenomeno e calibrando l’offerta. Anche i parchi naturali, in numero sempre crescente, stanno offrendo servizi ed escursioni per il “popolo della notte”: turisti e scolaresche col naso all’insù per vedere stelle ed animali notturni.
Se, come sembra, la qualità del cielo notturno sta acquisendo un valore commerciale, potrebbe non essere una cattiva notizia per chi si batte contro l’inquinamento luminoso. Non sarà romantico come parlare di stelle e galassie lontane ma sarebbe un impulso importante per la salvaguardia e la tutela delle zone buie che stanno diventando sempre più rare e minacciate dalla luce fuori controllo. Vedi anche il sito di StarLight Initiative sul turismo delle stelle.