Può un impianto di illuminazione pubblica che nel tempo è diventato «tecnologicamente obsoleto ed inadeguato» costituire una fonte di inquinamento? Sì, secondo Antonio Fentini, sindaco delle Isole Tremiti che rilancia e chiama per nome – ovvero “inquinamento luminoso” – il fenomeno, prontamente denunciato ai ministri di Interno e Ambiente, oltre che al presidente della Regione Puglia. «E’ necessario fare qualcosa, intervenire al più presto – spiega Fentini – perché tale impianto è una grave fonte di inquinamento luminoso per gli ambienti naturali protetti delle Isole avendo, ad esempio, tutte le lampade orientate verso il cielo e non verso la terra. La luce respinge i volatili: qui fino a qualche anno fa era il paradiso degli uccelli». Un ambiente prezioso, quello dell’arcipelago delle Diomedee, uno scrigno di biodiversità apprezzato e riconosciuto a livello internazionale e recentemente inserito nel “MedPan”, ovvero il network che riunisce le migliori aree marine protette del Mediterraneo.
La notizia è riportata dal sito Ambient&Ambienti, che ringraziamo.
L’impianto attuale è gestito, in convenzione con il Ministero, dalla “Germano Industrie Elettriche s.r.l.” La società, nata nel 1960, si occupa da sempre della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica alle Tremiti mediante gruppi elettrogeni sulle due isole maggiori (San Nicola e San Domino, le uniche abitate) e una fitta rete di cavi elettrici totalmente interrati per preservare la bellezza del paesaggio. Per il primo cittadino è necessario intervenire su questo aspetto, ma il piccolo Comune – circa 455 anime che nella stagione invernale si riducono ancora – non ha le risorse sufficienti. «Bisogna difendere l’Arcipelago dall’offesa luminosa: viviamo in un’area marina e terrestre caratterizzata da emergenze ambientali e naturalistiche considerate dall’ordinamento degne della più ampia tutela», incalza il sindaco che, per questo, ha deciso di bussare, con la sua missiva, direttamente alle porte delle stanze romane. «Si tratta di un intervento dai costi tutto sommato contenuti. Credo, stando ad una prima stima, che non si supererebbero, nel complesso, i 200mila euro, e tali interventi potrebbero anche essere frazionati nel tempo, a tranche, secondo un ordine di priorità stabilito».
Con la ‘Germano industrie Elettriche” è stato già abbozzato un piano di ammodernamento delle lampade e dell’impianto, calibrato per rispondere alle diverse necessità e vocazioni dell’isola: dal centro fino alle coste. «In questo modo, nel tempo, si potrebbe risparmiare sulle spese di energia elettrica fino al 60%, rientrando in breve tempo della somma investita». Per la prima volta, dunque, si parla si inquinamento luminoso alle Tremiti. «Forse noi siamo più ambientalisti di altri, forse teniamo troppo alla realtà delle isole Diomedee» risponde un po’ stupito, un po’ piccato Fentini che, in questi giorni, ha ricevuto anche il sostegno (“informale”, precisa) di alcune associazioni ambientaliste e animaliste attive nel Foggiano. «Eppure questo fenomeno non l’ho inventato io: c’è una vasta letteratura scientifica al riguardo, mentre le prime conseguenze iniziano ad essere sotto gli occhi di tutti». L’alterazione dei livelli di luce presente naturalmente in un ambiente notturno, infatti, può provocare numerosi disagi sia all’uomo che all’ambiente, e a tutti quegli ecosistemi che subiscono passivamente tale illuminazione artificiale. In particolar modo la fauna, a causa di questo tipo di inquinamento raramente accusato e denunciato, subisce gravi ripercussioni: sono accertate difficoltà e perdita dell’orientamento in molte specie animali, soprattutto uccelli migratori e volatili in genere. «Qui fino a qualche anno fa era il paradiso degli uccelli, soprattutto gabbiani e ‘diomedee’ (ovvero le ‘arenne’, volatili notturni, difficili da avvistare, che devono il proprio nome all’eroe greco Diomede che, secondo la leggenda, è sepolto nelle Tremiti. Il loro canto, la notte, sale dalle calette delle cinque isole ricordando il pianto di un bambino, ndr). Ma adesso le cose stanno cambiando: i volatili vengono allontanati da tale luce, mentre gli insetti ne sono inevitabilmente attratti. L’attuale impianto di illuminazione impatta sull’ecosistema notturno e il mancato adeguamento dello stesso costituisce una violazione di obblighi comunitari».