Bisogna ormai cercarli col lumicino i cieli bui del mondo, perché sono rimasti davvero pochi. Un nuovo articolo che si concentra sui cieli del Cile, i più importanti dal punto di vista astronomico, conferma che la situazione è in netto peggioramento. E le conseguenze non sono solo per gli studiosi del cielo, ma anche per animali e persone. Ci spiega perché Rodolfo Angeloni, primo autore dello studio.
«L’inquinamento luminoso sta avanzando molto più rapidamente (il 7-10 per cento all’anno) di quanto stessimo precedentemente immaginando», spiega Angeloni. «Stanno aumentando rapidamente sia i livelli di intensità specifica che le aree illuminate. Un problema particolarmente insidioso poi è l’avanzata delle luci led, soprattutto di quelle bianco-azzurre che sono più inquinanti per vari motivi legati sia alla fisica di per sé (i.e., scattering) che all’impatto su svariati processi biologici, con pesanti influenze negative a livello ecologico e medioambientale, oltre che sociale, economico e culturale».
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo originale su MEDIA INAF – Il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica “Cieli bui, dove trovarli?”
- Leggi su The Astronomical Journal l’articolo “Toward a Spectrophotometric Characterization of the Chilean Night Sky. A First Quantitative Assessment of ALAN across the Coquimbo Region” di Rodolfo Angeloni, Juan Pablo Uchima-Tamayo, Marcelo Jaque Arancibia, Roque Ruiz-Carmona, Diego Fernández Olivares, Pedro Sanhueza, Guillermo Damke, Ricardo Moyano, Verónica Firpo, Javier Fuentes e Javier Sayago