Starlight Initiative dell’UNESCO, in collaborazione con CieloBuio ed ISTIL, ha pubblicato il documento ‘There are several ways of lighting the future’. In esso si fa il punto della situazione sulla direzione che sta prendendo l’illuminazione notturna, con particolare riferimento allo sviluppo della tecnologia LED. Il documento è stato inviato alla Commissione Europea in risposta all’inchiesta pubblica del libro verde dell’EU ‘lighting the future’. Nel libro verde sul futuro dell’illuminazione non c’era cenno, pare assurdo, all’inquinamento luminoso. Questa mancanza rende il libro verde destinato a fallire i suoi obiettivi in partenza.
Per rimediare Starlight, CieloBuio e ISTIL, appoggiati da numerosi scienziati che si occupano di inquinamento luminoso, suggeriscono di seguire questi punti:
a) considerare che il primo passo verso una maggior efficienza è quello di non installare luci inutili;
b) richiedere nuove norme tecniche che riducano sensibilmente i livelli di illuminazione oggi richiesti;
c) condurre ricerche indipendenti volte a stabilire se e quanto l’illuminazione abbia influenza sulla sicurezza stradale e sui crimini;
d) soppesare i vantaggi eventualmente trovati al punto precedente con i vantaggi di altre azioni con lo stesso scopo (esempio, maggior controllo e sorveglianza del territorio e delle strade);
e) considerare i problemi alla salute dovuti all’utilizzo notturno della luce con contenuto di blu (come la luce bianca dei LED) e di conseguenza limitare la componente blu per l’illuminazione notturna sia in interni che in esterni;
f) utilizzare solo luci eco-compatibili e cioè:
– impedire che la luce esca dagli apparecchi direttamente verso l’alto
– non sprecare la luce al di fuori delle aree che è strettamente necessario illuminare
– evitare di sovrailluminare
– spegnere le luci quando l’area non è utilizzata
– puntare ad una crescita zero, seguita da un calo (come per gli altri inquinanti), del flusso luminoso installato
– limitare fortemente il contenuto di luce blu nell’illuminazione notturna;
Per maggiori informazioni si veda l’articolo pubblicato sul sito Starlight