Specchio dei Tempi , La Stampa, 24 giugno 2004
“Il fascino della penombra”
Vorrei suggerire al lettore che lamentava una Piazza Castello troppo in penombra un viaggio a Firenze. Dove troverà una sorpresa: piazza della Signoria e piazza del Duomo sono tenute in penombra, in maniera che l’illuminazione dei monumenti, comunque poco intensa e radente anziché frontale, non abbagli, non cancelli le ombre e ne permetta il pieno godimento. «Posso comprendere la disabitudine dei piemontesi e dei torinesi in particolare a questo tipo di realizzazioni: da noi vige la regola del “più ce n’è, meglio è” tipo Las Vegas, ai limiti della sostenibilità economica. In Toscana il reale amore per l’arte e la ben differente sensibilità degli amministratori locali, che coniuga efficienza e buon gusto, produce una reale valorizzazione dei monumenti di Firenze e la locale legge regionale in materia di illuminazione e risparmio energetico ben lo recepisce. Il massimo delle realizzazioni piemontesi sono ahimè il monumento luminoso alle Olimpiadi e “Luci di Artista” ed una normativa tanto inutile, quanto inapplicata. Il numero di turisti presenti in Piemonte e Toscana dimostra chiaramente chi stia dalla parte della ragione». Giancarlo Gotta