Vetri curvi o Vetri piani: Atto finale – Redazionale del Presidente di CieloBuio

Rivolgiamo un caloroso ringraziamento a tutti coloro che ci hanno seguito in questa lunga disquisizione, ed alle centinaia di e-mail inviateci a sostegno delle nostre posizioni, non solo di progettisti, ma anche di persone aderenti ad associazioni di illuminotecnici, dal settore dell’industria dell’illuminazione e persino da diversi professori universitari legati a questo stesso mondo Senza alcuno stupore, ci dispiace riscontrare ancora una volta, le voci fuori dal coro delle solite 3 persone e del loro entourage, che dal 2000 ad oggi hanno continuato imperterrite a sostenere i vantaggi delle coppe rispetto ai vetri piani. Stiamo ovviamente parlando di chi ha firmato tali articoli da noi commentati: il Prof. Soardo, l’ing. Bonomo e l’ing. Fellin, quest’ultimo che ci ha fatto partecipi di una sua “cordiale” e-mail che evidentemente e per la correttezza che ci ha sempre contraddistinto, eviteremo di commentare e riportare.

Non era bastata la dovuta ritrattazione sulla rivista Luce di quanto pubblicato ripetutamente sulla rivista stessa dove appunto, accanto alla ritrattazione si continuava a sostenere che comunque gli autori avevano e hanno ragione. Ricordiamo che la richiesta perveniva dal presidente dell’IDA in quanto mostrava chiara evidenza che si sono ripetutamente pubblicate informazioni fuorvianti e non controllate.
A questa si è recentemente aggiunta la pubblicazione sul Giornale degli Ingegneri, da parte del ing. Bonomo dei SOLITI commenti (quelli che con altre parole erano già stati pubblicati nell’anno 2000 su Luce ed ai quali non era stata permessa la nostra replica) già ampiamente commentati nell’articolo pubblicato nel sito di CieloBuio. Peccato che solo un anno prima la stessa testata giornalistica pubblicava un articolo che indicava la legge della regione Lombardia come modello per una legge nazionale e evidenziava le pesanti carenze e l’inapplicabilità della UNI10819.
A questo punto con rammarico dobbiamo constatare che quanto da noi scritto non è stato neppure letto dagli autori dei suddetti articoli, in quanto le argomentazioni sono sempre le stesse, e sinceramente abbiamo dei dubbi che abbiano mai letto anche le leggi regionali da loro contestate.
Riteniamo che sia controproducente e veramente poco produttivo continuare un dialogo con dei sordi e disperdere ulteriore il nostro tempo e la nostra energia in discussioni sterili ed inutili, ma restiamo cordialmente a disposizione ed in attesa di un invito chiarificatore da parte del presidente dell’AIDI come più volte da noi auspicato.

Il mercato ci ha dato ragione e le coppe prismatiche sono DEFUNTE, l’unica legge regionale che si appoggia alla norma UNI10819 è talmente fallita ed inapplicabile che persino la regione ha dovuto recentemente porci una pezza modificandola, e solo una provincia in Italia, appunto di quella regione, sta o ha recentemente inserito nelle sue linee guida il consiglio all’uso estensivo delle coppe prismatiche (seppur quasi scomparse dai cataloghi di ogni produttore) e forse unico esempio al mondo.
Ma soprattutto ci danno ragione i vostri 560.000 accessi al nostro sito in meno di 2 anni.
Negli ultimi 4 anni, i professionisti di CieloBuio hanno sempre dimostrato di cercare i “fatti”, non le parole e le nostre attività lo testimoniano:
1- Almeno 5 leggi regionali approvate, e tre delibere regionali fra cui un regolamento attuativo, ed altrettanti pdl nazionali e regionali,
2- Oltre 10 convegni regionali e nazionali con oltre 2500 partecipanti (l’ultimo dei quali a Bologna con oltre 450 partecipanti!),
3- Patrocinio nelle nostre attività di oltre 40 provincie e capoluoghi di provincia, e 60 ordini e collegi professionali,
4- Oltre 200.000 pieghevoli stampati a sostengo delle leggi regionali,
5- Oltre 14.000 CDROM a supporto TECNICO dei comuni e dei professionisti presenti sul territorio,
6- Abbiamo distribuito con successo attraverso i nostri siti e quello di riferimento nazionale, ingegneri.org, oltre 5000 copie di un software di ottimizzazione illuminotecnica, Save the Sky (oltre a 14000 copie su CDROM) che DIMOSTRA, senza ombra di dubbio a chiunque decida di provarlo e di confrontare i risultati con i più comuni software distribuiti, che esistono sul mercato numerosi apparecchi che con vetro piano disposto orizzontale permettono installazioni con rapporti interdistanze/altezze superiore a 5.

Possiamo affermare senza esitare, e molti dei professionisti illuminotecnici che hanno aderito a CieloBuio lo confermano, che è cambiato di più in 4 anni per merito dell’attività tecnico/illuminotecnica formativa di CieloBuio che negli ultimi 40 anni di illuminotecnica italiana per esterni. Io non lo credevo, ma dopo i vostri sinceri commenti inviatici su questa vicenda e dopo quelli dei soggetti che hanno scritto tali articoli, non posso che concludere che forse i miei amici illuminotecnici di CieloBuio abbiano veramente ragione.

Per questo motivo non ci soffermeremo oltre su questo argomento, per non perdere ulteriore tempo e perché è evidente anche a CieloBuio che quanto fatto sino ad ora è solo una goccia in un lago e molto c’e’ ancora da fare.
Non ci resta quindi che rimboccarci le maniche e riprendere la strada maestra con i numerosi progetti in corso, scusandoci se qualcuno si è tediato con queste discussioni, e oltre a far formazione, segnalando ove necessario alle regioni ed agli enti territoriali di verificare quegli impianti che non vengano realizzati correttamente ed in particolar modo con coppe e con apparecchi inclinati.
Gli appuntamenti che ci aspettano sono moltissimi, dalla nuova release di Save the Sky 3.0 (che potrebbe anche prendere un altro nome), alla premiazione del primo paese d’Europa con illuminazione pubblica a zero cd/klm e 35% di risparmio energetico, alle moltissime novità del sito che vi annunceremo, ad una mailing list per i professionisti che vogliono collaborare con CieloBuio, ai convegni, corsi, e seminari, etc……. e molte altre cose ancora.
Ci accorgiamo ogni giorno che la sensibilità sta cambiando seppure lentamente, ma io penso che era importante mettere in moto questa macchina. Purtroppo le nostre forze, seppure qualificate, sono ancora poche e di puro volontariato, rubato alla nostra professione, alle nostre passioni ed alle nostre famiglie.

Questo è ovviamente un invito a tutti i professionisti che ci hanno sostenuto sino ad ora di collaborare con noi mettendo a disposizione le loro conoscenze per formare una nuova coscienza illuminotecnica.

Diego Bonata

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