Eco dalle Città – 13/02/2004
periodico elettronico
L’ingegner Giorgio Tessari, “energy manager” del Comune di Venezia, è soddisfatto dei primi risultati di risparmio energetico dovuti alla nuova organizzazione dell’illuminazione pubblica a Venezia. Risultati differenziati, però, perchè il calo dei consumi è visibile a Venezia Centro Storico mentre a Mestre c’è stato un aumento.
“Come ovunque abbiamo forti pressioni di cittadini che vogliono le luci accese, che protestano non appena c’è un guasto etc.. A Mestre abbiamo dovuto aumentare i punti luce,anche perchè c’erano quartieri di nuova espansione, a Venezia ovviamente la città non si espande. E a Venezia sono partiti prima i nuovi impianti più efficienti e risparmiosi.” Come ovunque, con lampade più efficienti si può scegliere se aumentare la luninosità o ridurre i consumi ma si può anche, in una certa misura, ottenere qualche risultato in entrambe le direzioni.
Sembra che Venezia sia il primo caso di città italiana (finora era stato fatto solo in paesini) in cui sono in funzione i variatori o modulatori di voltaggio. Si tratta di meccanismi che calano progressivamente e lentamente il voltaggio delle lampade (“A scarica di gas”) dai 220 volt fino a circa 175. (Al di sotto dei 175 si rischia che si spengano.) Secondo Tessari il calo di luminosità non è molto evidente, (cioè lo è meno che in proporzione) e per questo i cittadini hanno accettato di buon grado la novità. Ovviamente i variatori partono dai 220 volt per calare nell’arco della notte.
L’altro motivo per cui si sono risparmiati a Venezia circa il 7% di kwh rispetto al 2002 è il tipo di contratto – appalto che è stato fatto con l’azienda fornitrice. “Fermi restando i livelli di luminosità che devono garantire, noi gli riconosciamo lo stesso compenso per 10 anni, per cui è l’azienda stessa interessata a diminuire i consumi di energia, dato che l’energia la deve comprare..”