Corriere della Sera
Domenica 8 giugno 2003 Sono gli amanti del cielo e cercano di farci innamorare. Invitano ad alzare gli occhi, a guardare, soprattutto nelle sere estive, lo spettacolo perenne di stelle e pianeti. Sono gli astrofili. Se li ascoltiamo ci raccontano di galassie lontane, di corpi che brillano, di comete che appaiono generando stupore in noi che solleviamo la testa distrattamente solo di giorno. E invitano a prendere un binocolo quando un’ eclisse di Luna rabbuia la notte per convincerci che, lassù, possiamo «leggere» magnifiche storie e scoprire la nostra vera condizione di abitanti ai confini della Via Lattea. Ci siamo dimenticati che viviamo nello spazio, che la nostra vita sulla Terra dipende pure da quello che accade nel cosmo. Per questo gli astrofili ci mostrano mondi remoti, che fotografano nelle loro galoppate notturne a caccia di una vetta per riconquistare un cielo perduto. Cercando le stelle impareremmo forse anche a migliorare la vita di Milano, scoprendo che un eccesso di luci (talvolta inutili) ci ruba un panorama che potremmo invece ammirare. Dell’ ambiente fanno parte anche il cielo e le sue meraviglie: perché privarcene. Perché non fissiamo un «appuntamento con il cielo» e, una volta al mese, abbassiamo le luci e ci permettiamo un tuffo tra le stelle? Magari con l’ aiuto degli astrofili, ancora in piazza Duomo.
Giovanni Caprara