Varesenews

03/03/2003 – Provincia – Non solo devolution. Un’iniziativa leghista contro l’inquinamento luminoso fa il giro dei comuni.

Con toni ambientalisti e romantici «Ridateci il cielo stellato» Seconda stella a destra. O meglio, centrodestra. Sponda lumbard. Comunque si chiami, dovunque sia, ogni cittadino ha diritto a vederla. Lo dice un’interpellanza contro l’inquinamento luminoso che la Lega sta presentando in diversi comuni. Risparmio energetico, sviluppo sostenibile. E poi un tocco di poesia: difesa della cultura popolare del cielo stellato. Bossi forse alza un pò la voce, a volte usa toni truculenti, ma non sempre i suoi uomini sono così ruvidi. A tratti, sono anche sognatori. È una Lega un pizzico No-global, molto verde – nel senso ambientalista – quella che ha proposto nei giorni corsi un’iniziativa a favore del cielo stellato. Premessa: «Oggi si spende inutilmente per illuminare dove non serve (verso l’alto) sperperando energia e pubblico denaro» dicono gli esponenti del Bossi-pensiero. Ma il mondo si sta attrezzando a difendere la sua volta celeste. L’Unesco nel 1992 ha sancito il «diritto al cielo stellato». I leghisti sono d’accordo. Per preservare l’ambiente. Ma anche per una motivazione antropologica: «La cultura popolare del cielo è ormai ridotta ad eventi particolari di tipo astronautico – scrivono i lumbard, ispirandosi a un documento stampato due anni fa dalla Provincia di Varese – perdendo il contatto con il cielo l’uomo si è impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi popoli che vivevano sul nostro territorio e che ci hanno lasciato tracce archeologiche indelebili». Fasi della luna, insomma. L’interpellanza si chiude esortando al risparmio energetico, all’uso di tecnologie appropriate, chiedendo ai comuni di favorire l’applicazione delle legge regionale per la lotta all’inquinamento luminoso. Una battaglia che a Varese fu già promossa dall’Osservatorio astronomico Schiapparelli di Campo dei fiori. In una provincia che dal 1998 vede un grande sole sorgere, ogni notte, in mezzo alla brughiera: Malpensa. Ma il cielo «è un patrimonio», deve essere «visibile e pulito», «nell’interesse delle generazioni future», scrivono i leghisti.
E pensa un pò, non ha confini.

Roberto Rotondo roberto@varesenews.it

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