Mensile
“INQUINAMENTO – Tecnologia Ambiente Uomo”
N° 33 di Dicembre 2001
L’inquinamento luminoso non solo provoca l’oscuramento della volta celeste, ma è anche causa di sprechi energetici non indifferenti.
Il 13 Ottobre scorso in occasione della giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso promossa da Legambiente, si è tenuto a Lecce un incontro sul tema “La lotta all’inquinamento luminoso, fra risparmio energetico e tutela dell’ambinte”, patrocinato dalla Regione Puglia, dall’ENEA, dall’Unione Astrofili Italiani, con la collaborazione del dipartimento di Fisica dell’Università di Lecce e di alcune associazioni di astrofilia e ricerca astronomica, tra cui International Dark Sky e Cielobuio.
Secondo Vito Lecci, presidente dell’associazione per lo studio e la ricerca astronomica, la Puglia è una delle regioni più colpite dal problema dell’inquinamento luminoso e del conseguente oscuramento della volta celeste. Un monitoraggio effettuato nel Salento negli ultimi anni evidenzia la perdita di alcune magnitudini in termini di visibilità, equivalenti alla cancellazione di intere costellazioni.
La Repubblica del 13 ottobre scorso, riporta un interessante intervento di Antonio Degli Agli, ingegnere energy manager del Comune di Lecce: “Nel capoluogo salentino, che conta circa 12.500 punti luminosi, lo spreco energetico del flusso luminoso diretto verso il cielo è di circa il 12 per cento, pari a diverse centinaia di milioni di lire l’anno, tradotto in termini di risparmio energetico”.