Comunicato Stampa UAI

COMUNICATO STAMPA

Spettabili. Redazioni,
Vi scriviamo in merito al fiume di luce che si riverserà verso la volta celeste durante le feste natalizie.
E’ tradizione che con l’arrivo delle feste natalizie si accendano le luminarie per le strade cittadine, in genere a partire dall’otto Dicembre fino a dopo l’Epifania. L’ultimo giorno dell’anno, alla mezzanotte, la luce artificiale raggiunge il suo massimo.
E’ una vecchia tradizione che comporta un ulteriore addizione di luce verso il cielo stellato, ormai in agonia. L’inquinamento luminoso è alle stelle!
Ne vedremo di tutti i colori: piazze illuminate a giorno, fari e giostre luminose dirette verso la volta celeste fino ad altezze di decine di chilometri, chiese e monumenti abbaglianti, spreco dell’energia elettrica per una illuminazione cervellotica, soldi dei contribuenti buttati al vento.
Le luminarie per una cittadina di 50.000 abitanti costano all’Amministrazione Comunale circa 300.000.000 di Lire (6.000 £/cittadino), extrapolando si deduce che per l’intera Italia la spesa pubblica raggiungerà 300 miliardi di Lire, che vanno ad aggiungersi ai 500 miliardi di Lire all’anno, già dispersi in luce verso la volta celeste a causa degli impianti non schermati. I locali pubblici e le discoteche accese a giorno con i loro fari Laser diretti verso al volta celeste, faranno il resto.
Nel mondo occidentale si spenderanno almeno 10.000 miliardi £ in luminarie! nel frattempo in qualche paese del mondo si muore di fame e di freddo, specie in Afganistan.
Non vogliamo rovinare la festa a nessuno ma proviamo a porre all’attenzione dell’opinione pubblica lo spreco dei soldi pubblici e soprattutto l’effetto della luce artificiale inviata verso la volta celeste che cancella dal cielo le ultime stelle visibili.
Le Amministrazioni Pubbliche, danno un pessimo esempio riguardo all’educazione dei cittadini, al risparmio energetico ed alla gestione della cosa pubblica.
Noi dell’Unione Astrofili Italiani essendo gli strenui difensori di ciò che rimane del cielo stellato (la Via Lattea non è più visibile da gran parte del territorio italiano) eleviamo una formale protesta contro questo malcostume, già generalizzato durante l’anno ed accentuato in occasione delle festività.
Si darà sempre più luce (Pane et Circensis), e gli organi di stampa e televisivi, purtroppo come abbiamo constatato negli anni scorsi, invece di denunciare il malcostume, daranno un’enfasi eccessiva alla luce e delle volte chiederanno più luce.
Ma non finisce qui. Sulla preda, cioè sui cittadini, si tufferanno, come al solito, i maghi, le maghelle ed i maestri di vita dell’ultima ora (ma a proposito non avevano previsto la fine del mondo per il 31.12.1999!), e gli astrologi la faranno da padroni; purtroppo non vedremo, né in televisione né sugli organi di stampa, l’ombra di un astronomo od astrofilo, non sentiremo parlare della sonda Galileo o della Cassini.
Concludiamo ricordando che l’Italia è la terra che ha dato i natali a Galileo Galilei, il più grande astronomo di tutti i tempi, e quindi è una vergogna nazionale che in questa terra si attenti al cielo stellato ed all’astronomia.
Oggi, che cosa avrebbe scoperto Galileo con il suo cannocchiale: nulla! in quanto gli astri non sono più visibili.

Carlo Rossi*
Luigi Baldinelli**

* Responsabile della Commissione Nazionale Inquinamento Luminoso dell’Unione Astrofili Italiani
** Presidente dell’Unione Astrofili Italiani

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