“Atti della giornata di studio su illuminazione pubblica e monumentale, risparmio energetico e nuove forme di gestione”
convegno tenuto a Firenze il 23 aprile 1991 in Palazzo Vecchio
Marco Scardia Nel convegno tenuto a Firenze il 23 aprile 1991 in Palazzo Vecchio (Salone dé Cinquecento), al quale ho partecipato col collega Ennio Poretti, e dopo il penosissimo intervento del collega Alberto Righini, astronomo solare inviato dal Direttore dell’Osservatorio di Arcetri prof. Franco Pacini, (già allora i cosidetti professionisti dell’astronomia se ne sbattevano altamente del problema) ho chiesto la parola e ho detto chiaro e tondo che il problema dell’inquinamento luminoso esisteva e che gli osservatori del cielo erano fortemente danneggiati nel loro lavoro.
L’importante però non é stato il mio intervento, chiaramente fuori dal coro, ma quello che per la prima volta ha detto (e scritto) il Predidente dell’A.I.D.I. (f.f.), ing. Umberto Dagnino, allora Grande Capo dell’ENEL di Milano, col quale avevo a lungo parlato del problema, nella relazione del Presidente:
……omissis…..”Anche la scelta delle caratteristiche fotometriche e del rendimento degli apparecchi illuminanti é importante ai fini del risparmio energetico e per evitare fenomeni di abbagliamento e, in generale, di inquinamento luminoso. La luce, infatti, laddove non correttamente utilizzata, può costituire fattore inquinante, compromettendo la corretta visione, disturbando il nostro riposo o alcune specifiche attività, come l’attività di ricerca degli osservatori astronomici. é evidente che anche questi aspetti dovranno essere tenuti presenti nella formulazione di normative per l’illuminazione degli esterni”…..omissis
Chissà se gli “amici” Bonomo, Soardo, Fellin e soci. hanno mai letto queste parole, che in qualità di grandi esperti dell’A.I.D.I. non avrebbero dovuto ignorare.